
La presidente della Commissione attacca il maxi-provvedimento anti-inflazione di Washington ma assicura: “una guerra commerciale non è nel nostro interesse”
Bruxelles punta il dito contro l’Inflation Reduction Act, il provvedimento anti-inflazionistico adottato dagli Stati Uniti. L’Ira porterebbe con sé il rischio di una “concorrenza sleale“, arrivando a “chiudere i mercati e frammentare le stesse catene di valore critiche già messe alla prova dal Covid“, come ha denunciato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.
«Dobbiamo esaminare da vicino questi aspetti e, allo stesso tempo, imparare cosa possiamo fare meglio» dichiarato ancora von der Leyen a Bruges. L’Ira dovrebbe dunque “farci riflettere su come migliorare i nostri quadri normativi sugli aiuti di Stato e adattarli a un nuovo ambiente globale“.
Già in passato Bruxelles aveva accusato il provvedimento definendo “discriminatorie” le misure adottate dagli States nei confronti delle case automobilistiche europee. Il nodo è stato recentemente oggetto di discussione anche nel corso della visita di Stato del presidente francese Macron all’omologo Biden.
Se da un lato critica il provvedimento, dall’altro Von der Leyen rifiuta il rischio di una “guerra commerciale” con gli Usa: «l’Europa farà sempre ciò che è giusto per l’Europa. Quindi sì, l’Ue risponderà in modo adeguato e ben calibrato alla legge sull’inflazione americana» spiega, aggiungendo però che una “costosa guerra commerciale con gli Stati Uniti nel bel mezzo di una guerra vera e propria” non è “nel nostro interesse“.
«Abbiamo quindi bisogno di una risposta europea comune a questa sfida, sia a breve che a medio termine. La nuova politica industriale assertiva dei nostri concorrenti richiede una risposta strutturale» prosegue la presidente della Commissione, rievocando il progetto già avanzato in passato di istituire un fondo sovrano.