
Le vendite di armi nel mondo lo scorso anno, nonostante le difficoltà nella catena di approvvigionamento, sono cresciute dell’1,9% a 592 miliardi di dollari
Leonardo scala posizioni nella classifica mondiale delle vendite di armi redatta dall’istituto indipendente svedese Sipri. Secondo i dati raccolti da Sipri da fonti aperte, il gruppo italiano ha realizzato vendite per circa 13,9 miliardi nel 2021 con un incremento del 18% sull’anno precedente, portandosi al 12esimo posto della classifica mondiale delle top 100 (14esima posizione nel 2020) guidata dalla statunitense Lockeed Martin. Le vendite di armi di Leonardo, secondo i calcoli dell’istituto rappresentano l’83% dei ricavi totali.
Le vendite di armi nel mondo lo scorso anno, nonostante le difficoltà nella catena di approvvigionamento, sono cresciute dell’1,9% a 592 miliardi di dollari, un incremento che è inferiore a quello che si registrava prima della pandemia.
Nella classifica dei primi 100 costruttori mondiali compare anche Fincantieri al 46esimo posto (48esimo nel 2020) con un incremento delle vendite del 5,9% a 2,98 miliardi di dollari (36% dei ricavi complessivi).
Sipri osserva che l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio scorso ha aggiunto nuove sfide a quella della catena di approvvigionamento per le aziende del settore, anche perché la Russia è un importante fornitore di materie prime utilizzate nella produzione di armi.
Ciò potrebbe ostacolare gli sforzi in corso negli Stati Uniti e in Europa per rafforzare le loro forze armate e per ricostituire le loro scorte dopo aver inviato miliardi di dollari di munizioni e altre attrezzature in Ucraina.