
Si tratta di un accordo un accordo internazionale per tassare con un’aliquota fiscale minima le multinazionali con sedi nei Paesi a fiscalità ridotta
La global minimum tax è saltata dall’agenda del consiglio dei ministri dell’Economia (Ecofin) oggi a Bruxelles.Lo si apprende da fonti europee.
Quella per la tassazione minima globale, su cui l’Ungheria ha posto un veto ormai da alcuni mesi, dovrebbe essere il secondo di un accordo a due pilastri raggiunto lo scorso anno tra 140 Paesi per riscrivere le regole della tassazione transfrontaliera.
Il sistema di tassazione prevede che le aziende, con entrate per oltre 20 miliardi di euro, possano essere tassate anche nei Paesi in cui avvengono effettivamente i consumi (e non in quelli in cui hanno la sede legale, come è accaduto fino ad ora).
La tassa, inoltre, prevede che i Paesi che ospitano il quartier generale di queste aziende possano imporre una tassa minima di almeno il 15%. Nel caso in cui dovesse essere attuata la tassa globale, i Paesi europei offriranno alle aziende un credito fiscale per rimborsare tutte le somme versate in eccesso rispetto, appunto, all’imposta globale.
L’entrata in vigore era prevista nel 2023 e avrebbe riguardato soprattutto i colossi del web come Google, Facebook, Amazon e Apple.