
Nel terzo trimestre del 2022 la spesa per consumi finali delle famiglie è aumentata dello 0,9% nell’area dell’euro e dello 0,7% nella Ue
Nel terzo trimestre il pil è aumentato nell’area euro dello 0,3% e nella Ue dello 0,4% rispetto al secondo quando era cresciuto rispettivamente dello 0,8% e dello 0,7%. Rispetto a un anno prima +2,3% nell’area euro e +2,5% nella Ue dopo +4,2% e +4,3% nel trimestre precedente. Lo indica Eurostat.
Nel terzo trimestre il pil Usa è aumentato dello 0,7% rispetto al secondo (dopo -0,1%); rispetto al terzo trimestre 2021 +1,9% dopo +1,8%. In Italia +0,5% rispetto al secondo trimestre, +2,6% rispetto all’anno scorso; Germania +0,4% e +1,3%; Francia +0,2% e +1%; Spagna +0,2% e +3,8%.
I dati del secondo trimestre sono stati rivisti: il pil Eurozona è aumentato dello 0,3% (e non dello 0,2%) e il pil Ue dello 0,4% (non dello 0,2%) rispetto al primo; rispetto a un anno prima +2,3% e +2,5% e non +2,1% e +2,4%. Il tasso di occupazione è stato +0,3% nell’area euro e non dello 0,2% rispetto al primo trimestre; dell’1,8% e non dell’1,7% rispetto a un anno prima.
Nel terzo trimestre del 2022 la spesa per consumi finali delle famiglie è aumentata dello 0,9% nell’area dell’euro e dello 0,7% nella Ue (dopo il +1% nell’area dell’euro e il +0,9% nella nel trimestre precedente). La spesa pubblica per consumi finali è aumentata dello 0,1% sia nell’area dell’euro che nella Ue (dopo il -0,1% in entrambe nel trimestre precedente).
Gli investimenti fissi lordi sono aumentati del 3,6% nell’area dell’euro e del 3,2% nella Ue (dopo +0,9% e +1,1% rispettivamente). Le esportazioni sono aumentate dell’1,7% nell’area dell’euro e dell’1,9% nella Ue (dopo +1,7% e +1,8%). Le importazioni sono aumentate del 4,3% nell’area dell’euro e del 4,0% nella Ue (dopo +2,2% e +2%).
La spesa per consumi finali delle famiglie ha contribuito positivamente alla crescita del pil sia nell’area dell’euro che nella Ue (+0,4% in entrambe le zone). I contributi della spesa pubblica finale sono trascurabili per entrambe le zone. I contributi degli investimenti fissi lordi sono stati positivi per l’area dell’euro (+0,8%) e per la Ue (+0,7%). I contributi del saldo esterno sono stati negativi (1,1% per l’area dell’euro e -0,9% per la Ue). Il contributo della variazione delle scorte è stato positivo sia per l’area dell’euro che per la Ue (+0,2% per entrambe).
Sulla base dei dati destagionalizzati, i volumi del pil nell’area dell’euro e nella Ue sono stati rispettivamente del 2,2% e del 2,8% superiori al livello registrato nel quarto trimestre del 2019, prima della pandemia. Per gli Stati Uniti, il pil è risultato del 4,3% superiore al livello del quarto trimestre del 2019.
Il numero di persone occupate è aumentato dello 0,3% nell’area dell’euro e dello 0,2% nella Ue nel terzo trimestre del 2022, rispetto al trimestre precedente. Nel secondo trimestre del 2022, l’occupazione era aumentata dello 0,3% sia nell’area dell’euro che nella Ue. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, l’occupazione è aumentata dell’1,8% nell’area dell’euro e dell’1,5% nella Ue nel terzo trimestre del 2022, dopo il +2,6% nell’area dell’euro e il +2,4% nella Ue nel secondo trimestre 2022.
Le ore lavorate sono diminuite dello 0,1% nell’area dell’euro e dello 0,3% nella Ue nel terzo trimestre rispetto al trimestre precedente. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, le ore lavorate sono aumentate del 2,1% nell’area dell’euro e dell’1,6% nella Ue.
Nel terzo trimestre del 2022, Spagna (+1,4%), Malta e Cipro (entrambe +1%) hanno registrato la crescita occupazionale più elevata rispetto al trimestre precedente. Il più alto calo dell’occupazione è stato registrato in Finlandia (-0,8%), Romania (-0,6%) e Polonia (-0,4%). In Italia -0,1% rispetto al secondo trimestre e +1,2% rispetto all’anno prima.
Sulla base di dati destagionalizzati, Eurostat stima che nel terzo trimestre del 2022 nella Ue fossero impiegate 213,8 milioni di persone, di cui 164,5 milioni nell’area dell’euro. In relazione alla pandemia, l’occupazione nella zona euro è stata di 3,1 milioni al di sopra del livello del quarto trimestre del 2019 e di 3,9 milioni al di sopra di questo livello nella Ue.
La combinazione dei dati sul pil e sull’occupazione consente una stima della produttività del lavoro. L’analisi della crescita rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente mostra che la crescita della produttività ha oscillato intorno all’1% per entrambe le zone tra il 2013 e il 2018 prima che la pandemia causasse un’elevata volatilità nel 2020.
Nel terzo trimestre del 2022, la produttività basata sulle persone è aumentata dello 0,5% nell’area dell’euro e dell’1,0% nella Ue rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. In base alle ore lavorate, la produttività rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente è diminuita dello 0,2% nell’area dell’euro ed è aumentata dello 0,5% nella Ue.