
La presidente della Commissione era ospite dell’Ateneo, e ha ringraziato l’ex presidente Monti. Sul Pnrr: “L’impatto sta cominciando ad essere molto visibile”
«Oggi l’Italia è più europea e c’è più Italia in Europa». Lo ha detto, in italiano, la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, intervenendo all’evento in corso all’Università Bocconi di Milano. La presidente si è rivolta con un “grazie Mario” all’ex presidente del Consiglio, Mario Monti, che lascia ad Andrea Sironi l’incarico di presidente dell’ateneo.
«Nel corso della tua carriera ti sei adoperato per tenere l’Italia nel cuore dell’Europa. Hai fatto in modo che la voce dell’Italia sia ascoltata e rispettata in tutte le capitali europee e ti ho sempre sentito spiegare che l’Europa è forte quando l’Italia è forte e viceversa», ha detto Von der Leyen, ricordando il lavoro fatto dall’ex premier nella convinzione che l’Europa dovesse cambiare per tenere il passo di un mondo in evoluzione».
«Quasi 67 miliardi di euro sono stati già dati all’Italia nell’ambito del Next Generation Eu e l’impatto sta cominciando a essere molto visibile – ha proseguito Von der Leyen sottolineando che – oltre a investimenti senza precedenti, NextGen Eu ha anche promosso alcune riforme cruciali che gli italiani aspettavano da molti anni, come quella della pubblica amministrazione, per la riduzione della burocrazia per le piccole imprese e per accelerare sulle rinnovabili». La presidente ha citato come esempio il Musa, il progetto di rigenerazione urbana lanciato dalla Bocconi con tre altre università e di cui Von der Leyen si è detta “molto orgogliosa”.
«Il giusto mix di riforme e investimenti fa progredire l’Europa – ha detto Von der Leyen, ricordando che – gli investimenti sono il carburante della crescita economica, ma le riforme sono il motore e questo è stato il nostro faro durante questi anni di pandemia e guerra». Il riferimento è appunto al maxi piano Next Generation Eu, varato per fare fronte alle ricadute della pandemia (in totale quasi 800 miliardi di euro, di cui 190 euro destinati all’Italia).
E sull’energia, la presidente dice che l’Italia «è uno dei Paesi più duramente colpiti dal ricatto russo sul gas», dopo che il presidente Vladimir Putin ha tagliato le esportazioni all’Europa dell’80% in otto mesi, ma «siamo riusciti a compensare e diversificare e l’Italia è un esempio perfetto di questo», essendo riuscita a ridurre le importazioni di gas russo al 10% circa «grazie a uno sforzo per diversificare le forniture».
«A inizio novembre gli stoccaggi erano pieni al 96% e questo significa che siamo al sicuro per l’inverno in corso, anche perché si è lavorato a misure per abbassare i prezzi – ha detto Von der Leyen, sottolineando che – però ora bisogna concentrarsi su quello che verrà dopo l’inverno». Infatti, ha spiegato la presidente, «ci sono ancora gap da colmare. La notizia rassicurante è che abbiamo del potenziale grazie alle energie rinnovabili, su cui possiamo accelerare», lavorando “insieme a riforme per accelerare la transizione verde».
«Non tutti gli Stati dell’Unione europea hanno la stessa la stessa capacità di investire il proprio bilancio in settori strategici. Quindi abbiamo anche bisogno di finanziamenti europei complementari per promuovere la tecnologia pulita in tutta Europa» ha poi aggiunto, spiegando che qui entra in gioco RePowerEU, il piano europeo per superare la dipendenza energetica dalla Russia (stanzierebbe 10 miliardi di euro per l’Italia per gli investimenti in energie pulite).
«Ho proposto di potenziare ulteriormente RePowerEU per accelerare la transizione pulita in tutta Europa. Questo è un intervento per il breve termine. A medio termine abbiamo bisogno di una soluzione strutturale», ha detto Von der Leyen, spiegando che l’obiettivo della nostra politica europea è rendere le industrie leader nella transizione verde.
«Per questo motivo ho avanzato l’idea di istituire il Sovereignty Fund per l’innovazione strategica. La logica alla base è semplice: una politica industriale europea comune richiede un finanziamento europeo comune. Anche in questo caso si tratta di decision strategiche che ci consentano di mantenere la leadership globale».