
Nella fase di transizione dalla “tolleranza zero” alla convivenza con il virus, le autorità e i media cinesi promuovono la responsabilità personale nella cura della salute
La Cina smette di diffondere i numeri dei contagi asintomatici da Covid-19, “impossibili” da tracciare dopo l’allentamento su su scala nazionale alla rigida linea di zero Covid in vigore per quasi tre anni, e deve affrontare la nuova ondata di contagi che preme sul sistema sanitario e sull’offerta di farmaci e di kit per effettuare il tampone.
Nella fase di transizione dalla “tolleranza zero” alla convivenza con il virus, le autorità e i media cinesi promuovono la responsabilità personale nella cura della salute tra i cittadini e chiedono di non affollare i reparti Covid degli ospedali, come avvenuto domenica scorsa, quando il numero di persone che si sono rivolte a queste strutture nella sola Pechino era sedici volte superiore a quello della domenica precedente.
La fine delle restrizioni ha comportato una maggiore imprecisione nello stabilire il numero reale di contagiati, e per questo la Commissione Nazionale per la Sanità, l’organo che pubblica quotidianamente il bollettino dei contagi a livello nazionale, ha deciso di interrompere la pubblicazione del dato degli asintomatici – da oltre due anni e mezzo conteggiati a parte rispetto ai casi con sintomi – dopo l’eliminazione dell’obbligo di sottoporsi al tampone.
“E’ impossibile ottenere accuratamente il numero reale delle infezioni asintomatiche”, ha ammesso la Commissione, che per oggi riporta solo 2.249 contagi accertati di trasmissione interna, in netto contrasto con i circa 40mila (compresi gli asintomatici, che contavano per circa il 90% del totale) toccati la scorsa settimana. Un nuovo avvertimento sulla “rapida crescita” dei contagi è arrivato anche dalla vice primo ministro, Sun Chunlan, a capo della supervisione della pandemia a livello nazionale.
Pechino punta, intanto, alla vaccinazione degli anziani e a rassicurare i cittadini sulla disponibilità di farmaci e trattamenti sanitari. Garantire cure e servizi medici è la nuova “priorità assoluta” della Cina, ha dichiarato il portavoce della Commissione Nazionale per la Sanità, Mi Feng, tra i timori di un aumento dei contagi dopo gli allentamenti della scorsa settimana.
“L’obiettivo attuale della prevenzione e del controllo della pandemia è proteggere la salute e prevenire le malattie gravi, e il compito più urgente è garantire cure mediche”, ha dichiarato il funzionario, sottolineando l’importanza di servizi medici “tempestivi, efficaci e convenienti”.
A questo scopo si stanno “ottimizzando i processi ed espandendo le risorse”, ha proseguito, e il personale sanitario sta “facendo del proprio meglio per risolvere i problemi urgenti”.
Il portavoce ha poi sottolineato l’importanza della vaccinazione degli anziani, citando un piano emesso oggi per la somministrazione della seconda dose di richiamo, la quarta in totale, agli ultra-sessantenni e alle categorie più a rischio. Nel tentativo di rassicurare la popolazione sulla disponibilità di farmaci a livello nazionale è intervenuto, infine, anche il vice direttore del dipartimento per i Beni di Consumo del ministero dell’Industria e dell’Information Technology, Zhou Jian: la produzione “può soddisfare le esigenze dei pazienti”, anche se, ha ammesso, con il recente aumento dei contagi in alcune regioni i farmaci hanno scarseggiato.