
Kaili ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio e verrà processata il 22. Nel frattempo resta in carcere
Eva Kaili, ex vicepresidente del Parlamento Europeo ha chiesto e ottenuto il rinvio della sua udienza in merito allo scandalo “Qatargate” al prossimo 22 dicembre. Nell’occasione la Corte avrebbe dovuto decidere in merito al prolungamento della sua custodia cautelare in carcere. Lo scrivono in media greci senza riferirne le motivazioni, Fino a quella data Kaili resterà quindi in carcere.
Intanto emerge che non sarebbe circoscritta solo ai quattro fermati ma riguarderebbe diversi europarlamentari a libro paga del Qatar.Si tratta di una delle ipotesi dell’inchiesta della procura federale di Bruxelles che indaga sulla presunta corruzione per ‘moderare’ la posizione del Parlamento europeo sulle violazioni di diritti umani nell’emirato del Golfo.
Un’inchiesta che tra il mandato d’arresto europeo per la moglie e la figlia dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri e un ordine di investigazione europea ha coinvolto anche gli inquirenti italiani.
In particolare, nei giorni scorsi sono state eseguite alcune perquisizioni che hanno portato al sequestro di somme di denaro alla famiglia Panzeri (17 mila euro) e Francesco Giorgi, assistente europarlamentare e compagno di Eva Kaili, vice presidente del Parlamento europeo (nella foto una delle valige intercettate).