
La Banca mondiale ha abbassato le previsioni di crescita del Dragone per il 2022. Il Paese dovrebbe vedere il suo Pil aumentare del 2,7% quest’anno, rispetto al 4,3% stimato a giugno
La Banca centrale cinese ha mantenuto invariati i suoi tassi di riferimento per il quarto mese consecutivo. Al termine del meeting di politica monetaria la Banca popolare cinese ha stabilito di mantenere il tasso sui prestiti a un anno al 3,65% e quello sui presiti a cinque anni invariato al 4,30 per cento.
Intanto, la Banca mondiale ha abbassato le previsioni di crescita del Dragone per il 2022. Stando al report di dicembre, il Paese dovrebbe vedere il suo Pil aumentare del 2,7% quest’anno, rispetto al 4,3% stimato a giugno.
“Dopo una performance di crescita disomogenea quest’anno, si prevede che l’economia cinese si riprenderà nel 2023. L’attività in Cina ha seguito gli alti e bassi della pandemia: le epidemie e i rallentamenti economici sono stati seguiti da riprese disomogenee. Nonostante il sostegno politico, la crescita del Pol reale dovrebbe rallentare al 2,7% nel 2022, prima di risalire al 4,3% nel 2023 in un contesto di riapertura dell’economia”, viene precisato.
“Le prospettive di crescita – viene analizzato – sono soggette a rischi significativi. Focolai ricorrenti di Covid-19, la possibilità di nuove restrizioni alla mobilità e comportamenti precauzionali per rallentare la diffusione del virus potrebbero portare a interruzioni dell’attività economica più lunghe del previsto. Lo stress persistente nel settore immobiliare potrebbe anche avere ricadute macroeconomiche e finanziarie più ampie. L’economia cinese è anche vulnerabile ai cambiamenti climatici, alle prospettive di crescita mondiale altamente incerte, a un inasprimento delle condizioni finanziarie globali maggiore del previsto e all’acuirsi delle tensioni geopolitiche”.
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