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Agcom: il bilancio di fine anno delle comunicazioni e dei media italiani

Giulia Guidi
30 Dicembre 2022
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Anche a fine anno, si conferma la tendenza degli ultimi mesi: su le comunicazioni digitali, continua il calo della tv e il crollo della stampa cartacea L’Autorità per le Garanzie […]

Anche a fine anno, si conferma la tendenza degli ultimi mesi: su le comunicazioni digitali, continua il calo della tv e il crollo della stampa cartacea

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha pubblicato i dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni relativi ai primi nove mesi dell’anno dai quai emerge come nella rete fissa gli accessi complessivi non registrano significative variazioni né su base trimestrale né annua, confermando una customer base complessiva intorno ai 20 milioni di linee.

Negli ultimi dodici mesi è da segnalare come le tradizionali linee in rame si siano ridotte di oltre 1,2 milioni (circa 8,1 milioni nell’ultimo quadriennio), mentre le linee che utilizzano altre tecnologie, da inizio anno, sono aumentate di circa 790mila, e di oltre 1,2 milioni rispetto al settembre 2021.

Le linee broadband complessive, a fine settembre 2022, sono 18,7 milioni, in crescita di oltre 50 mila unità rispetto all’anno precedente. Nella rete mobile, a fine settembre 2022, le sim attive sono complessivamente (Human e M2M) 107,1 milioni (circa +1,4 milioni di unità su base annua).

In dettaglio, le sim M2M sono aumentate di circa 0,8 milioni, mentre, nello stesso periodo di tempo, l’incremento di quelle Human (cioè “solo voce”, “voce+dati” e “solo dati” che prevedono iterazione umana) è risultato di poco inferiore a 0,6 milioni di sim.

Le linee Human sono rappresentate per l’86,7% dall’utenza residenziale; con riferimento alla tipologia di contratto, l’89,1% dei casi è riferito alla categoria “prepagata”.

Con riferimento alle linee complessive, Tim è il leader di mercato con il 28,5%, seguita da Vodafone (27,6%) e Wind Tre (24,2%), mentre Iliad raggiunge l’8,7%. Considerando il solo segmento delle sim “human”, Wind Tre rimane il principale operatore con il 25,9%, seguito da Tim con il 24,9% e Vodafone con il 22,6%, mentre Iliad, con una crescita di 1,4 punti percentuali su base annua, ha raggiunto l’11,9%.

Nel settore televisivo, gli ascolti nel “giorno medio” registrati nel mese di settembre 2022 (7,91 milioni di ascoltatori) si sono ridotti di 0,58 milioni (-3,0%) rispetto al corrispondente mese del 2021.

Anche la fascia oraria “prime time” (18,64 milioni di ascoltatori lo scorso settembre) registra una flessione di 2,15 milioni rispetto al settembre 2021. Guardando ai valori medi giornalieri da inizio anno, nei primi nove mesi dell’anno gli spettatori nel “giorno medio” sono stati pari a 8,31 milioni, in flessione di circa 780mila (pari ad una riduzione dell’8,6%) rispetto al corrispondente valore del 2021 (9,09 milioni)

Nel “prime time”, invece, la flessione è stata più intensa, pari a 2,2 milioni di ascolti, da 21,34 milioni del periodo gennaio-settembre 2021 a 19,12 milioni del corrispondente periodo del 2022 (-10,4%).

Nei primi nove mesi dell’anno, con riferimento agli ascolti medi giornalieri dei principali gruppi editoriali televisivi nel giorno medio, la Rai guida la classifica con 3,16 milioni di telespettatori (38,0% di share) seguita da Mediaset con 3,07 milioni (37,0%). Rispetto ai corrispondenti dati del 2021, si osserva un calo maggiormente intenso per la Rai (500mila spettatori giornalieri in meno rispetto agli 80mila in meno di Mediaset). Gli ascolti complessivi di La7 (370mila nel giorno medio) non registrano variazioni di rilievo su base annua.

Nell’editoria quotidiana, si conferma l’andamento negativo già rappresentato nei precedenti Osservatori: nei primi nove mesi del 2022, in media, giornalmente, sono state vendute 1,57 milioni di copie, in flessione del 9,4% rispetto al corrispondente valore del 2021 e del 32,5% rispetto ai corrispondenti livelli di vendita del 2018. Le copie vendute quotidianamente in formato cartaceo si sono ridotte nei primi nove mesi dell’anno 2022 del 9,9% rispetto al corrispondente periodo del 2021, e del 36,5% nei confronti del corrispondente valore del 2018.

I quotidiani venduti in formato digitale non hanno registrato variazioni di particolare rilievo (oscillano intorno ad una media di 210 mila copie giornaliere nel 2022), con una riduzione maggiormente contenuta su base annua (-5,7%) ma in crescita (+12,5%) rispetto al corrispondente valore del 2018, quando le copie erano pari a circa 190 mila unità giornaliere.

I principali cinque quotidiani a diffusione nazionale considerati “generalisti” (L’Avvenire, Il Corriere della Sera, Il Messaggero, La Repubblica, La Stampa) registrano nei primi nove mesi dell’anno una flessione nella vendita di copie cartacee pari al 10,9% rispetto al 2021. Analizzando i dati di utilizzo delle piattaforme online, nel mese di settembre 2022 circa 44,1 milioni di utenti unici hanno navigato in rete in media per un totale di quasi 65 ore.

Ai primi posti della graduatoria si confermano l’insieme di siti web e applicazioni che hanno a riferimento i big player internazionali (Alphabet/Google, META/Facebook, Amazon, Microsoft), seguiti da quelli di alcuni tra i principali gruppi editoriali nazionali (Rcs Mediagroup, GEDI, IlMeteo, ItaliaOnline).

L’analisi delle piattaforme online di e-commerce evidenzia, con 38,1 milioni di utenti unici registrati a settembre 2022, una crescita rispetto allo stesso mese del 2021 (+448 mila visitatori) ed una più ampia (+2,6 milioni) rispetto a settembre 2020.

Nel settore postale, la dinamica dei ricavi registrata nei primi nove mesi dell’anno vede, rispetto al corrispondente periodo del 2021, un aumento complessivo del 2,2%, con i servizi di consegna pacchi (comprensivi di quelli nazionali e transfrontalieri, inclusi o meno nel servizio universale) che hanno registrato un incremento del 3,6%, mentre i servizi di corrispondenza (rientranti o meno nel servizio universale) risultano complessivamente in flessione del 2,5%.

Dal lato dei volumi, nei primi nove mesi del 2022 i pacchi complessivamente consegnati sono stati 685 milioni (+1,7% rispetto ai corrispondenti valori del 2021) di cui l’87,2% con mittente e destinatario nazionali. Il quadro concorrenziale del settore, nel suo complesso (servizi di corrispondenza e di consegna pacchi, rientranti o meno nel servizio universale) conferma il Gruppo Poste Italiane quale principale operatore con una quota complessiva del 34,1% (seppure in flessione di 2,3 punti percentuali su base annua); seguono Amazon (14,4%) e BRT (13,8%), in crescita rispettivamente dell’1,4% e dello 0,4% su base annua.

Guardando all’assetto competitivo delle singole componenti del mercato, il gruppo Poste Italiane domina il settore dei servizi di corrispondenza con una quota del 96,3%. Il segmento dei pacchi si caratterizza per una più accentuata dinamica concorrenziale, con Amazon leader di mercato con il 18,6%, seguito da BRT (con il 17,8%), dal Gruppo Poste Italiane (15,9%), DHL (13,4%) e da GLS e UPS, entrambi con pesi di poco inferiori al 13%.

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