
Il ministro assicura che il Governo è pronto a intervenire in caso d aumenti “in modo stabile e significativo”
Anche oggi gli occhi sono puntati sul prezzo del carburante, con il costo del petrolio che scende e quello della benzina alla pompa che continua a salire sulla rete italiana. Mentre infatti le quotazioni dei prodotti raffinati crollano, fare rifornimento è più costoso ogni giorno che passa.
Guardando alle medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del Mise ed elaborati dalla Staffetta Quotidiana (prezzi dunque applicati ieri), al self service la benzina costa 1,810 euro/litro, gasolio a 1,872 euro/litro; benzina servita 1,949 euro/litro, diesel a 2,011 euro/litro. Gpl e metano si assestano rispettivamente a 0,792 euro/litro e 2,384 euro/kg , Gnl 2,532 euro/kg.
Prezzi che non convincono del tutto: se ieri il Codacons ha annunciato un esposto alle Procure e alla Guardia di Finanza contro il rischio di una speculazione sui prezzi del carburante, oggi anche il ministro dell’Ambiente Pichetto-Fratin esprime i suoi dubbi affermando che “sopra i due euro oggi è solo speculazione“.
«In fase di approvazione della Legge di Bilancio – spiega il ministro – abbiamo fatto un esame delle priorità e in questo ragionamento abbiamo deciso di intervenire stanziando 21 miliardi di euro contro il caro bollette. Comunque – aggiunge – se il prezzo dei carburanti dovesse tornare a crescere in modo stabile e significativo, il governo è pronto a intervenire».