
Uno dei migliori ristoranti al mondo annuncia su Instagram che chiuderà l’attività a fine 2024 per reinvertarsi come laboratorio gastronomico
Dopo aver ottenuto più volte il titolo di miglior ristorante del mondo ed essere tuttora nella top ten del “The World’s 50 Best Restaurants”, il noma (sì, minuscolo) annuncia che chiuderà l’attività a fine 2024 per reinvertarsi come laboratorio gastronomico.
“Per continuare a essere il noma, noi dobbiamo cambiare” spiega su Instagram il noma la cui insegna è frutto di una abbrevazione delle parole danesi “nordisk” e “mad”, cibo. “L’inverno 2024 sarà l’ultima stagione del Noma che conosciamo” viene precisato ancora.
“Nel 2025 il nostro ristorante si trasformerà in un laboratorio dove saggiare una cucina pionieristica volta all’innovazione alimentare e allo sviluppo di nuovi sapori”, si legge sul sito che preannuncia l’avvio del “noma 3.0”.
Non è questo il primo stop per il ristorante dello chef danese René Redzepi: il noma aveva aperto al centro di Copenaghen nel 2003, prima di chiudere nel 2016 per riaprire due anni più tardi in una zona più verde e insolita per far vivere ai clienti ma soprattutto nel quotidiano a tutta la squadra di lavoro l’idea di vicinanza alla natura di questa cucina che fa del foraging, la raccola di piante spontanee e la cattura di specie animali selvatiche, uno stile di proposta gastronomica.
E del resto, come già fatto dal cuoco spagnolo Ferran Adrià che portò dai vertici il suo ristorante El Bull alla pura sperimentazione, anche lo chef Redzepi sembra ciclamente propenso a sparigliare le carte.
A pochi mesi dalla prima designazione di miglior ristorante al mondo da parte della giuria dei “The World’s Best” ha aperto un temporary in Messico per esplorare nuove frontiere gastronomiche.
René Redzepi, conosciuto nel dorato mondo del fine dining per la sua creatività in cucina e stile imprenditoriale, riusci a sparigliare le carte anche durante la pandemia quando ha trasformato il suo ristorante, per un mese durante l’estate 2020, in un bar à vin e hamburgeria. Intanto nella prossima primavera il noma aprirà temporaneamente a Kyoto per due mesi, dal 15 marzo fino al 20 maggio.
Un’oppportunità per la clientela asiatica per assaporare la cucina del team Redzepi visto che per prenotare un tavolo a Copenaghen finora la lista d’attesa era di un anno, e l’annunciata chiusura non potrà che accendere la corsa dei food lovers fino al prevedibile sold out.
E poi mai dire mai, già oggi si premette che se “gli sforzi sono tutti volti verso orizzonti di creatività, di tanto in tanto sarà ancora possibile mangiare al noma o nei pop-up satelliti sparsi in altri continenti. Fare servizio ai tavoli per la nostra clientela sarà sempre parte del nostro Dna, ma essere un mero ristorante non sarà più sufficiente a definirci, visto che gran parte del nostro tempo – concludono da Copenaghen – sarà dedicato a nuove idee e al reinvertarsi come food laboratory. È solo l’inizio di un nuovo capitolo, obiettivo di questo maxi laboratorio è creare un’organizzazione duratura dedicata a un lavoro pionieristico nell’alimentare, ma anche ridefinire le basi per una linea di ristorant quale luogo in cui puoi imparare, puoi correre dei rischi e puoi crescere”.