
Secondo l’ad Gorman, la banca ha “messo a segno un quarto trimestre solido nonostante un contesto di mercato difficile”
Morgan Stanley ha chiuso il quarto trimestre con profitti in ribasso, ma sopra le stime, e ricavi in discesa, allineandosi sostanzialmente a quanto fatto dalle altre grandi banche americane.
A sostenere i profitti sono stati i ricavi record della divisione di gestione patrimoniale (in rialzo a 6,6 miliardi di dollari nel trimestre e 24,417 nell’anno). Questo ha bilanciato il fatto che le attività di investment banking, trading e gestione degli investimenti hanno subito l’impatto dell’estrema volatilità di mercato.
Nei tre mesi a dicembre l’istituto newyorkese ha messo a segno un utile netto di 2,236 miliardi di dollari, 1,26 dollari per azione, in calo del 39,5% rispetto ai 3,696 miliardi, 2,01 dollari per azione, dello stesso periodo dell’anno scorso, ma sopra gli 1,19 dollari attesi dal consensus.
I ricavi sono scesi del 12,2% a 12,749 miliardi, contro i 12,64 miliardi previsti dagli analisti. Nell’intero anno la banca ha riportato profitti in ribasso del 26,6% a 11,029 miliardi, 6,15 dollari per azione, sotto i 6,19 dollari attesi dal consensus, e ricavi in discesa del 10,1% a 53,668 miliardi, contro i 53,62 miliardi stimati.
“Abbiamo messo a segno un quarto trimestre solido nonostante un contesto di mercato difficile. Complessivamente il 2022 è stato un anno solido per la società visto che una strategia chiara e un modello di business equilibrato ci hanno consentito di mettere a segno un Rotce del 16% nonostante il quadro macro complesso”, ha detto l’amministratore delegato James Gorman.