
Gli investitori valutano le prospettive di frenata dell’economia e la strategia delle banche centrali
La brutta chiusura di ieri a Wall Street, colpita dai timori di recessione, rischia di far deragliare il rally di inizio anno delle Borse europee, che aprono in rosso.
Nei primi scambi a Londra l’indice Ftse 100 perde lo 0,43% a 7.796,65 punti, a Francoforte il Dax cede lo 0,48% a 15.108,75 punti e a Parigi il Cac40 lo 0,50% a 7.047,62 punti. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib lascia sul terreno lo 0,42% a 25.943,35 punti.
Gli investitori valutano le prospettive di frenata dell’economia e la strategia delle banche centrali dopo che ieri tre presidenti regionali della Fed hanno confermato la necessità per la Banca centrale di continuare ad alzare i tassi d’interesse all’attuale ritmo.
Sempre ieri, inoltre, gli esperti di S&P Global Ratings hanno previsto che i tassi della Bce raggiungeranno i massimi tra marzo e maggio e non saranno abbassati prima dell’ultima parte del 2024.
Sono contrastate, intanto, le principali Borse asiatiche, con il Nikkei di Tokyo in deciso calo (-1,44%) dopo il balzo della vigilia. Sul mercato valutario, l’euro oscilla attorno a quota 1,08 dollari e vale 1,0799 dollari da 1,0817 ieri in chiusura.
La moneta unica è indicata anche a 138,37 yen (da 139,07), mentre il rapporto dollaro/yen è a 128,09 (128,58).
Frena il prezzo del petrolio in attesa della pubblicazione dei dati sulle scorte americane: il future marzo sul Brent cede l’1,06% a 84,08 dollari al barile, mentre il contratto febbraio sul Wti perde l’1,4% a 78,37 dollari. In rialzo dell’1,8% a 62,8 euro per megawattora il prezzo del gas naturale ad Amsterdam.
Oggi negli Usa sono attesi altri indicatori, tra cui le richieste di sussidi di disoccupazione e l’indice manifatturiero della Fed di Filadelfia