
La cautela è anche conseguenza dell’attesa per le decisioni delle banche centrali sulle rispettive politiche monetarie e per le trimestrali di molte big
Le Borse europee chiudono in calo: soltanto Londra si è mantenuta positiva con un rialzo dello 0,21%. Francoforte ha ceduto invece lo 0,11%, Parigi lo 0,21% e Milano, la più debole, lo 0,38%.
È stata una sessione segnata dai realizzi, in particolare sui titoli tecnologici, dopo il nuovo allungo dell’ultima settimana (+1,4% Eurostoxx e +2,6% Milano): la cautela è anche conseguenza dell’attesa per le decisioni delle banche centrali sulle rispettive politiche monetarie (Fed, BoE e Bce si riuniranno nei prossimi giorni) e per le trimestrali di molte big sia in Europa sia negli Stati Uniti.
L’accelerazione a sorpresa dell’inflazione spagnola di gennaio (5,8% annuo a gennaio rispetto 5,7% di dicembre) e la stima sopra le attese del Pil tedesco hanno contribuito alla debolezza dell’azionario. In controtendenza Zurigo e Londra, mentre Amsterdam (-0,78%), più sensibile al comparto tech, è stata la più penalizzata.
Sul mercato valutario, l’euro è scambiato a 1,086 dollari (da 1,0839 venerdì in chiusura) e 141,70 yen (140,89), mentre il dollaro/yen è a 130,40 (129,96). Si conferma poco sopra soglia dei 55 euro al MWh il gas naturale ad Amsterdam che vale 54,97 euro (-0,8%). Piatto il prezzo del petrolio con il Wti di marzo a 79,7 dollari al barile e il Bret del Mare del Nord a 86,5 dollari.
Piazza Affari, che da inizio anno ha guadagnato l’11% circa, ha chiuso a -0,38%. In evidenza Tim (+4,6%) tra le voci di una offerta a febbraio da parte di Cdp per la rete infrastrutturale su valori superiori a quelli fin qui ipotizzati. Rialzo superiore all’1% per Inwit e Recordati. Giù Diasorin (-3,2%) su cui Intermonte ha tolto la raccomandazione “acquistare”.