
La Corte di Cassazione ha fissato la soglia massima per il risarcimento in forma specifica
Se, a seguito di un incidente stradale, il costo della riparazione di un veicolo supera di molto il valore della vettura è possibile procedere al risarcimento “per equivalente”. È quanto deciso dalla Corte di Cassazione nell’ordinanza 2982, che è stata depositata oggi.
La Corte ha respinto il ricorso del proprietario di un’auto che chiedeva quasi 15mila euro per le riparazione alla vettura che ne valeva circa 2500. La Corte di Appello aveva già stabilito il risarcimento alla somma pari al valore stimato del mezzo, ma il proprietario ha tentato la via del ricorso. Inutilmente.
I danni all’auto erano stati provocati dall’allagamento di una strada, per questo il comune di Benevento era stato ritenuto responsabile e condannato, in primo grado, a pagare quasi 15mila euro (la somma necessaria per le riparazioni dell’auto). Quando la Corte territoriale ha ridimensionato la somma l’automobilista ha deciso di ricorrere in Cassazione. La Terza sezione civile, nel respingere la doglianza, rileva che la Corte territoriale “non ha ritenuto provato il danno subìto dall’autovettura nella misura di euro 2.500, ma, piuttosto, ha ritenuto provato il valore commerciale di tale autovettura nella misura non superiore ad euro 2.500“. Per questo “a fronte di un preventivo per la riparazione di oltre cinque volte superiore al valore dell’auto, la Corte ha correttamente ritenuto che vi fossero i presupposti per disporre risarcimento per equivalente“.