Energia elettrica sempre più in primo piano. L’aumento della domanda è realtà ormai nota ma per l’Agenzia Internazionale dell’energia, nel 2025 potrebbe diventare addirittura la prima fonte, superando le rinnovabili
360 miliardi di euro di benefici economici e 540.000 nuovi posti di lavoro nel settore elettrico. Questo, in estrema sintesi, il nucleo del Piano 2030 del settore elettrico elaborato da Elettricità Futura citato anche nello studio La filiera italiana delle tecnologie per le energie rinnovabili e smart verso il 2030 di Enel Foundation in collaborazione con Althesys ed Elettricità Futura.
Come spiegato dal Ministro dell’ambiente e Sicurezza energetica Gilberto Pichetto, l’elettricità prodotta da fonti rinnovabili è un settore che “rappresenta il motore economico e culturale della transizione energetica“. Un motore anche per il settore del lavoro dal momento che potrebbe offrire circa 500mila nuovi posti.
Quello energetico è un problema particolarmente complesso. Infatti il mondo si sta trovando in piena transizione e, come sottolineano anche dati dell’AIE, l’Agenzia Internazionale per l’Energia, la domanda di energia elettrica sarà caratterizzata da un trend in crescita. Un trend che potrà registrare anche un +3% all’anno nei prossimi 3 anni invece del 2,4% registrato nel periodo pre-pandemico.
Il sorpasso delle rinnovabili rispetto ai combustibili fossili è dietro l’angolo. Sempre dati IEA parlano di un aumento che dai 8.349 TWh del 2022 arriveranno ai 10.799 TWh nel 2025. Ma non ci sarà solo elettrico. Nel prossimo futuro anche il nucleare, soprattutto in arrivo dall’Asia (Cina e India in testa con nuovi reattori mentre Francia e Giappone riattiveranno quelli disattivati), aiuterà la transizione. E sarà proprio il sud est asiatico ed ancora di più la Cina stessa a guidare la domanda. Pechino, infatti, coprirà 1/3 della domanda globale.