
Il cda ha approvato i risultati preliminari dell’anno. L’indebitamento finanziario netto after lease di gruppo risulta pari a 20 miliardi
Tim chiude il 2022 “superando le guidance grazie a un ulteriore miglioramento dei trend operativi nel quarto trimestre”.
Nei dodici mesi i ricavi da servizi a livello di gruppo sono stati pari a 14,6 miliardi (+1,3%) e l’ebitda organico pari a 6 miliardi in calo del 6,7% (+2,7% nel quarto trimestre).
L’indebitamento finanziario netto after lease di gruppo risulta pari a 20 miliardi, stabile rispetto al 30 settembre e in crescita rispetto al 2021 esclusivamente per le partite straordinarie.
Lo comunica il cda che ha approvato i risultati preliminari dell’anno.
I risultati del quarto trimestre, che “segnano un ulteriore miglioramento rispetto ai trimestri precedenti grazie all’azione di stabilizzazione e di rilancio del business domestico e all’accelerazione dello sviluppo di Tim Brasil, consentono di raggiungere o superare gli obiettivi fissati per l’esercizio 2022 che erano stati in parte rivisti al rialzo lo scorso agosto”, scrive il gruppo.
In particolare, rispetto al quarto trimestre 2021, i ricavi totali di gruppo sono in crescita del 3,3% a 4,3 miliardi di euro (+1,1% nel terzo, -1,4% nel secondo e -4,5% nel primo trimestre), mentre i ricavi da servizi di gruppo aumentano per il terzo trimestre consecutivo con un incremento del 3,6% a 3,9 miliardi di euro (+3% nel terzo, +1% nel secondo e -2,5% nel primo trimestre) grazie al contributo positivo del Brasile e al miglioramento del trend domestico.
Sempre nel quarto trimestre, l’ebitda di gruppo inverte il trend negativo dei trimestri precedenti e segna una crescita del 2,7% attestandosi a 1,5 miliardi (-6,5% nel terzo, -8,5% nel secondo e -13,3% nel primo trimestre). In forte miglioramento anche l’Ebitda After Lease di gruppo in calo dell’1,3% a 1,2 miliardi di euro (-11,2% nel terzo, -12,3% nel secondo e -16,3% nel primo trimestre).
Nel corso del trimestre sono inoltre proseguite le azioni di contenimento dei costi volte ad aumentare il livello di efficienza strutturale di Tim Domestic (‘Piano di Trasformazione’, target cumulato di riduzione dei cash cost di 1,5 miliardi di euro entro il 2024 rispetto all’andamento inerziale). Nei dodici mesi, la riduzione rispetto al trend inerziale è stata pari a circa 337 milioni di euro, raggiungendo il 112% del target fissato per il 2022.
L’indebitamento finanziario netto after lease che al 31 dicembre 2022 si attesta a 20 miliardi di euro, è in aumento di 2,4 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2021, essenzialmente per il pagamento dello spettro 5G e degli asset di Oi, solo in parte mitigato dall’incasso derivante dalla cessione della quota indiretta in Inwit. Al netto degli effetti una tantum, nei dodici mesi l’indebitamento finanziario netto after lease si è stabilizzato invertendo quindi il trend di crescita. L’indebitamento finanziario netto rettificato è pari a 25,4 miliardi di euro, in aumento di 3,2 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2021.
Il margine di liquidità al 31 dicembre scorso, continua la nota, risulta pari a circa 9 miliardi di euro e copre le scadenze del debito fino al 2024. L’Equity free cash flow dei dodici mesi è sostanzialmente nullo su base after lease (positivo per circa 0,6 miliardi di euro l’equity free cash flow).
Sul fronte delle iniziative strategiche, Tim ha come obiettivo il superamento dell’integrazione verticale attraverso la separazione degli asset infrastrutturali di rete fissa (NetCo) dai servizi (ServiceCo con Tim Consumer, Tim Enterprise e Tim Brasil) e la riduzione dell’indebitamento attraverso operazioni di trasferimento e valorizzazione di alcuni asset.
In particolare, Tim Consumer nei dodici mesi registra ricavi totali e da servizi in calo rispettivamente del 9% e del 7 per cento.
Positivo l’andamento dei trend operativi nel corso dell’anno, con il tasso di disattivazione dei clienti (churn) in calo sia sul fisso sia sul mobile. Sono proseguite le iniziative volte a implementare la strategia di posizionamento premium ‘Value vs. Volume’. Tra le più significative, si segnalano il re-pricing selettivo della customer base fissa e mobile e l’introduzione di un meccanismo di adeguamento all’inflazione del canone mensile di alcune offerte. La prima variazione annuale sarà effettuata il primo aprile 2024.
Tim Enterprise conferma una crescita nel 2022 superiore a quella del mercato con un incremento dei ricavi totali e da servizi rispettivamente dell’8% su anno e dell’11 per cento. A trainare la performance sono i servizi Cloud, security e IoT che più che compensano la modesta riduzione delle altre linee di business. Nel loro complesso, i servizi Ict generano il 58% dei ricavi complessivi rispetto al 56% nel 2021.
NetCo nei dodici mesi registra ricavi totali in calo del 4 per cento. La riduzione è dovuta principalmente a transazioni one-off contabilizzate nel primo semestre dell’anno scorso.