
La spesa pubblica salirà al 2,8% del Pil nel 2070. In Italia il 52% dei lavoratori domestici è irregolare
Gli stipendi delle badanti diventano sempre più salati a causa dell’aumento dell’inflazione, che da gennaio ha fatto scattare un incremento del 9,2% dei minimi retributivi. Un dato che preoccupa le famiglie italiane secondo cui la gestione degli anziani e dei non autosufficienti rischia di diventare insostenibile, almeno per 6 nuclei su 10. È quanto emerge dallo studio Il lavoro domestico. Una risorsa per il nuovo welfare, realizzato dal Censis per Assindatcolf- l’Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico, da cui emerge peraltro che il 52% dei lavoratori domestici è irregolare.
Gli italiani fanno bene a preoccuparsi perché, dati alla mano, il rapporto tra spesa a carico dello Stato del long term care e Pil passerà dall’1,9% del 2020 al 2,8% del 2070, secondo le proiezioni della Ragioneria dello Stato. A queste spese vanno aggiunte quelle sostenute direttamente dalle famiglie, che nel 2021 sono state stimate in 23 miliardi, sommando i costi per le rette delle residenze assistite, l’assistenza domiciliare e tutta l’attività dei caregiver. Lo ha affermato il segretario generale dell’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni), Stefano De Polis, nel corso dell’indagine conoscitiva sulle forme integrative di previdenza e di assistenza sanitaria, alla commissione Affari sociali del Senato. «Per far fronte ai bisogni prsenti e futuri delle persone anziane non autosufficienti può essere opportuno coinvolgere maggiormete il settore assicurativo», ha sottolineato.
E così molte famiglie vogliono chiedere l’assegno maggiorato per non autosufficienza. Interpellate sui nuovi strumenti di tutela previsti nel disegno di legge delega in favore delle persone anziane, 8 famiglie su 10 (l’82,9%) ha dichiarato infatti di preferire una prestazione universale in denaro commisurata all’effettivo fabbisogno assistenziale, con la previsione di una maggiorazione in presenza di personale domestico regolarmente assunto, rispetto all’importo dell’attuale indennità di accompagnamento senza vincoli di utilizzo, scelto solo dal 17,1% degli intervistati.