Costi fissi e variabili troppo alti, operazioni costose e ricerca di condizioni più vantaggiose: queste le richieste dei correntisti
Non solo il caro energia, tra le preoccupazioni degli italiani sta prendendo piede anche quella per il caro conto corrente. Infatti il nuovo anno ha portato con sé anche aumenti sulle spese di mantenimento dei conti correnti. Un’indagine commissionata a mUp Research e Norsat parla di un generale cambio di rotta tra i correntisti.
Numeri alla mano, infatti, oltre 5,6 milioni avrebbero deciso di cambiare conto corrente perché troppo costoso (questa la ragione indicata da 4,4 milioni di intervistati). Un costo che per il 53,2% riguardava il canone annuo, per il 31,5% le operazioni e per il 25% riguardava i costi fissi e variabili. Tutte voci considerate in aumento.
Non solo. Stando alle analisi di Facile.it nate dallo studio dell’Indicatore Costi Complessivi dei conti offerti da sei istituti di credito definiti primari, infatti, si hanno aumenti tra l’8% e il 26% rispetto al 2022. Più in generale la spesa per io conti correnti bancari si aggirerebbe tra un minimo di 28 ed un massimo di 154 euro annui.