
Italia, Germania e Russia sono le nazioni che presentano il maggior numero di regioni a rischio d’Europa
Cambiamento climatico ed eventi meteo estremi sono i protagonisti, sempre più spesso, delle cronache internazionali. Nessuna zona sembra esclusa dal pericolo che nasce dal sempre più diffuso pericolo di manifestazioni improvvise e violente dei fenomeni naturali. Nemmeno l’Italia. Ed è da questo punto che parte lo studio della prima analisi globale del patrimonio immobiliare e del territorio stilata da Xdi (The Cross Dependency Initiative), azienda leader nell’analisi del rischio climatico fisico.
In particolare i rischi principali presi in esame per il Vecchio Continente riguardano le inondazioni, gli incendi boschivi (a loro volta derivanti dal caldo estremo) ed il congelamento. Partendo dall’osservazione di 2.600 regioni in tutto il mondo si punta ad evidenziare criticità e fragilità dei vari centri economici.
Dal report emerge che, a livello europeo, il rischio fisico in relazione al clima per il 2050, la Bassa Sassonia (Germania), le Fiandre (Belgio), Krasnodar (Russia) e Veneto e Lombardia (Italia) presentano i fattori di rischio più alti.
Per il Bel Paese, poi, le regioni in particolare sarebbero Veneto (al quarto posto della classifica), Lombardia (quinto) ed Emilia Romagna (ottavo). Un alert molto importante dal momento che riguarda zone economicamente centrali per l’Italia. Un esempio è proprio la Lombardia che è addirittura la seconda economia regionale a livello europeo con 366 miliardi nel 2020.
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