
L’anno scorso il buyout si era fermato a 36 miliardi. L’Italia è in controtendenza rispetto al resto del mondo (-35%)
Mentre il 2022 ha visto un rallentamento a livello globale del private equity, con una diminuzione del valore totale dei deal del 35%, in Italia il 2022 è stato un anno record con un valore di buyout di 64 miliardi di dollari, contro i 36 registrati l’anno precedente.
Emerge dal 14° Rapporto annuale sul Private Equity globale di Bain & Company che sottolinea come il settore – che comunque ha chiuso il 2022 con il secondo miglior risultato di sempre – beneficia di 3.700 miliardi di dollari di liquidità e rimane ben posizionato per mettere a segno un’ulteriore crescita.
“Mentre il 2022 ha visto un rallentamento a livello globale del private equity, con una diminuzione del valore totale dei deal del 35% – ha spiegato Roberto Fiorello, senior partner e responsabile italiano del Private Equity di Bain & Company – in Italia il 2022 è stato un anno record con un valore di buyout di 64 miliardi di dollari, contro i 36 registrati l’anno precedente. Come negli anni precedenti, i deal italiani lo scorso anno hanno riflettuto l’ampio spettro di settori economici del Paese; oltre ai trasporti, tra i settori spiccano il tech, healthcare, il comparto consumer e gli industriali”.
(foto SHUTTERSTOCK)