
I numeri del Centro Studi e Statistiche UNRAE confermano un trend in crescita ma sul segmento dei mezzi leggeri la flessione è forte
Secondo una stima del Centro Studi e Statistiche UNRAE, nata analizzando i dati di immatricolazioni forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il trend di crescita dei veicoli industriali è in aumento. Numeri alla mano si parla di un +3,8% di aumento rispetto all’anno precedente. Numeri interessanti sia sul comparto pesante (massa uguale o superiore a 16 tonnellate) che cresce del 7,8%, sia sul comparto medio leggero, ovvero al di sotto delle 16 tonnellate che arriva a +8,1%. In calo, invece, i mezzi leggeri (sotto 6 tonnellate) con un vistoso -51,7%.
“Il dato di mercato di febbraio resta positivo, ma evidenzia una lieve flessione dei volumi di immatricolazioni rispetto agli ultimi mesi. Sebbene buona parte delle difficoltà che hanno caratterizzato l’anno passato appaiono sensibilmente migliorate, rimangono incerti e quindi preoccupano gli sviluppi nel prossimo futuro, anche alla luce del contesto economico che sta contraddistinguendo il periodo attuale (inflazione, costo del denaro, produzione industriale)”, commenta
Per Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE è necessario guardare ad alcuni aspetti. Infatti sottolinea
“Registriamo con preoccupazione le difficoltà che il settore incontra rispetto alle tempistiche necessarie per l’espletamento delle pratiche amministrative di competenza delle Motorizzazioni, sinora non compensate dalla recente riforma di privatizzazione, che in taluni casi compromettono la capacità delle aziende di trasporto di operare a livello internazionale e in tutti i casi determinano ritardi nei controlli a detrimento della sicurezza stradale.“
“Al di là degli orientamenti politici nazionali e delle decisioni attese a livello europeo, crediamo che, vista l’assenza di interventi dedicati al settore, il Governo non possa esimersi dal sostenere il comparto attraverso misure urgenti al fine di svecchiare il parco circolante e agevolare – attraverso uno specifico credito d’imposta – l’utilizzo dei biocarburanti. Da ultimo e in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti e nocive per la salute, non si può prescindere dal supportare l’adozione di veicoli a zero emissioni attraverso consistenti incentivi all’acquisto e per la realizzazione delle specifiche infrastrutture di ricarica“