
A gennaio la bilancia commerciale è in calo a -4,19 miliardi di euro
Arrivano segnali contrastanti dal commercio italiano. A gennaio si stima una crescita congiunturale modesta per le esportazioni (+0,2%) e una flessione per le importazioni (-3,2%). L’aumento mensile dell’export è dovuto, secondo l’Istat, all’incremento moderato delle vendite verso l’area extra Ue (+0,8%), mentre le esportazioni verso l’area Ue sono in lieve diminuzione (-0,4%).
A livello tendenziale invece l’export cresce del 15,3% in termini monetari e del 2,4% in volume. L’import registra invece un incremento dell’8,4% in valore e +0,3% in volume. Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export si segnalano: articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+53,9%), macchinari (+19,8%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+17,6%).
I paesi che forniscono i contributi maggiori all’incremento dell’export nazionale sono: Cina (+137,5%), Francia (+17,1%), Germania (+6,1%), Turchia (+48,2%), Svizzera (+14,4%) e Regno Unito (+16,0%). Le esportazioni verso il Giappone diminuiscono del 13,8%.
Nel trimestre novembre 2022-gennaio 2023, rispetto al precedente, l’export cresce del 2,9%, l’import diminuisce del 7,7%.
A gennaio la bilancia commerciale globale dell’Italia è pari a -4,19 Mld Euro, in calo rispetto al precedente 1,36 miliardi. Il deficit energetico (-7.760 milioni) è di poco superiore rispetto a un anno prima (-7.615 milioni), mentre l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 1.095 milioni di gennaio 2022 a 3.566 milioni di gennaio 2023.
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