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Banche

Credit Suisse, ministra: “Se fosse fallita il sistema sarebbe crollato”

Giulia Guidi
8 Aprile 2023
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Keller-Sutter ha affermato che il governo di Berna ha agito nel migliore interesse del Paese organizzando rapidamente l’acquisizione della seconda banca svizzera da parte del principale rivale Ubs L’economia svizzera […]

Keller-Sutter ha affermato che il governo di Berna ha agito nel migliore interesse del Paese organizzando rapidamente l’acquisizione della seconda banca svizzera da parte del principale rivale Ubs

L’economia svizzera sarebbe probabilmente crollata se Credit Suisse fosse fallito. Lo afferma il ministro delle Finanze svizzero, Karin Keller-Sutter, in un’intervista che uscirà domani sul quotidiano svizzero “Le Temps”.

Karin Keller-Sutter ha affermato che il governo di Berna ha agito nel migliore interesse del Paese organizzando rapidamente l’acquisizione della seconda banca svizzera da parte del principale rivale Ubs.

Il mese scorso, sull’onda dei timori di crisi bancaria globale, la fiducia degli investitori nel Credit Suisse è crollata quando il governo ha orchestrato l’acquisizione lampo nel fine settimana prima della riapertura dei mercati. Sul tavolo sono stati messi circa 109 miliardi di franchi svizzeri, tra garanzie governative e liquidità messa a disposizione dalla banca centrale svizzera.

“Date le circostanze, abbiamo agito nel miglior modo possibile per ridurre al minimo l’onere per lo Stato e per i contribuenti”, ha affermato Keller-Sutter.

“Non dobbiamo dimenticare che senza un deciso intervento delle autorità, l’alternativa sarebbe stata un fallimento del Credit Suisse il lunedì mattina, accompagnato da un probabile crollo dell’economia svizzera”, ha spiegato. “Perche’? Perchè negli anni c’è stata una cultura che sembra aver creato gli stimoli sbagliati. Perchè ci sono stati molti scandali”, ha detto il ministro.

Come Ubs, Credit Suisse è tra le 30 banche mondiali ritenute di importanza globale per il sistema internazionale e quindi troppo grandi per fallire. Ma negli ultimi anni l’istituto è rimasto impantanato in una serie di scandali e quando le tre banche regionali statunitensi sono fallite a marzo e’ emersa come l’anello debole della finanza globale.

I colloqui per la sua acquisizione da parte di Ubs si sono svolti frettolosamente al ministero delle Finanze presenziati dalla “padrona” di casa Keller-Sutter e l’accordo da 3,25 miliardi di dollari è stato annunciato la sera del 19 marzo.

Sulla questione delle potenziali responsabilità dei dirigenti, il ministro ha risposto: “È una faccenda difficile e complessa”. E ha sottolineato che la priorità del governo è quella completare la fusione.

Mercoledì scorso Ubs ha fatto sapere che avrebbe completato l’acquisizione nei prossimi mesi. Il ministro delle Finanze ha spiegato che è troppo presto per parlare della futura struttura di Ubs, che diventerà una mega-banca con circa 5 trilioni di dollari di asset investiti.

Keller-Sutter ha affermato che il governo dovrebbe analizzare in dettaglio cosa è successo e quindi adattare i regolamenti sulle banche considerate troppo grandi per fallire.

LEGGI ANCHE Credit Suisse, la ministra: “Già versati miliardi”

(foto SHUTTERSTOCK)

  • credit suisse
  • usb

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