
Un dato che stride con gli impegni che la comunità internazionale ha assunto per combattere la crisi climatica
5.500 miliardi di dollari: a tanto ammontano i fondi messi a disposizione delle 60 più grandi banche a favore del settore delle fonti fossili dal 2016 a oggi, quindi in 6 anni. E’ quanto emerge dal rapporto annuale Banking on Climate Chaos redatto da un gruppo di organizzazioni non governative.
Un dato che stride con gli impegni che la comunità internazionale ha assunto per combattere la crisi climatica. «Le cifre contenute nel rapporto sono particolarmente inquietanti anche in ragione della tipologia di investimenti effettuati dalle banche – spiegano gli organizzatori. – Una grossa fetta dell’ammontare complessivo, infatti, è destinata a nuovi progetti di sfruttamento, a vario titolo, di carbone, petrolio e gas. Da decenni, invece, la scienza è chiarissima rispetto a ciò che occorrerebbe fare per combattere seriamente la crisi climatica ed evitare che si trasformi in una catastrofe. Non soltanto non dovremmo più estrarre alcun tipo di fonte fossile, ma occorrerebbe anche limitare allo stretto indispensabile l’uso di tutte quelle che abbiamo già a disposizione».
Il rapporto verrà presentato per la prima volta in Italia domani nel giorno della sua uscita internazionale a Modena nell’ambito della programmazione di FestiValori, il festival dedicato alla finanza etica promosso da Valori.it e Fondazione Finanza Etica.
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