
Le varie autorità regionali tedesche per la protezione dei dati hanno inviato nei giorni scorsi una serie di domande alla società statunitense OpenAI, sviluppatrice di ChatGpt, che dovrà rispondere entro l’11 giugno
La Germania sta conducendo un’indagine sull’uso dei dati privati da parte del robot di intelligenza artificiale ChatGPT e ha inviato una serie di domande alla società statunitense che lo ha progettato. «Vogliamo sapere se è stata effettuata una valutazione dell’impatto sulla protezione dei dati e se i rischi per la protezione dei dati sono sotto controllo», ha dichiarato Marit Hansen, Commissario regionale per la protezione dei dati per lo stato dello Schleswig-Holstein.
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Le varie autorità regionali tedesche per la protezione dei dati hanno inviato nei giorni scorsi una serie di domande alla società statunitense OpenAI, sviluppatrice di ChatGPT, che dovrà rispondere entro l’11 giugno. «Stiamo chiedendo a OpenAI informazioni su questioni che derivano tutte dal Regolamento generale europeo sulla protezione dei dati (Gdpr)».
E questo perché «ogni volta che vengono trattati dati personali di cittadini europei, la legge europea sulla protezione dei dati deve essere rispettata». Nel dettaglio, in base alle norme dell’Ue, le autorità tedesche vogliono verificare se OpenAI informa sufficientemente le persone, i cui dati sono utilizzati da ChatGPT, che «hanno diritti, ad esempio quello di accedere, correggere o cancellare i propri dati». È inoltre necessario «chiarire come questi diritti possano essere fatti valere». Sono stati chiesti chiarimenti anche sul trattamento dei dati relativi ai minori.
Alla fine di marzo, l’Italia ha bloccato ChatGPT a causa di preoccupazioni sull’uso dei dati. Il Garante italiano per la protezione dei dati personali ha poi chiesto a OpenAI di fornire garanzie sulla protezione della privacy al fine di revocare il blocco. Anche Spagna e Francia hanno avviato procedimenti di vigilanza contro ChatGPT per la protezione dei dati e l’Ue ha avviato un gruppo di lavoro per promuovere la cooperazione europea sul tema.
(foto SHUTTERSTOCK)