
Resta il problema del richiamo dei respiratori usati per le apnee notturne, la cui schiuma sarebbe risultata tossica. Il titolo di Philips negli ultimi due anni ha perso circa il 70% del suo valore per questo
Risultati oltre le attese per Philips che annuncia per il primo trimestre di quest’anno EBITA in crescita del 50% a 359 milioni di euro, a fronte di un consensus che indicava un calo del 15%, e vendite comparabili in crescita del 6% a 4,2 miliardi, a fronte di un calo atteso del 2%.
«Sono incoraggiato dal fatto che abbiamo realizzato un solido inizio d’anno, con miglioramenti delle vendite, della redditività e del flusso di cassa operativo nel trimestre, un primo passo per guidare la progressiva creazione di valore», ha commentato il CEO Roy Jakobs, indicando che al momento la priorità è risolvere il problema del richiamo dei respiratori usati per le apnee notturne, la cui schiuma sarebbe risultata tossica.
La società ha stanziato 575 milioni di euro per coprire i costi di contenzioso relativi al richiamo dei suoi respiratori, annunciato a giugno 2021, per i quali rischia di una serie di cause a catena a livello mondiale. Questa possibilità ha letteralmente affossato il titolo, che negli ultimi due anni ha perso circa il 70% del suo valore.
Philips sta lavorando ad un accordo con la Food and Drug Administration statunitense e resta sotto indagine da parte del Dipartimento di Giustizia americano.
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