Il piano prevede la chiusura nel prossimo futuro di 46 dei 97 esercizi totali attualmente aperti oltre Manica, con rischi di esuberi per 810 dipendenti su circa 2000
La catena di ristoranti Prezzo che storicamente propone nel Regno Unito e in Irlanda piatti di cucina ispirati più o meno all’Italia, sarà dimezzata.
Lo ha annunciato la proprietà, che non ha componenti italiane al suo interno, richiamandosi alla necessità di ristrutturare il business a causa dell’aumento dei costi dell’energia e degli alimentari, sullo sfondo dell’inflazione di questi mesi, e dell’insufficiente ripresa delle attività dopo la crisi legata all’emergenza Covid.
Il piano prevede la chiusura nel prossimo futuro di 46 dei 97 esercizi totali attualmente aperti oltre Manica, con rischi di esuberi per 810 dipendenti su circa 2000.
“Gli ultimi tre anni – ha detto l’amministratore delegato Dean Challenger – sono stati i più duri che abbia mai visto per il settore commerciale e io sono estremamente orgoglioso di come i miei colleghi siano stati in grado di mantenere i ristoranti Prezzo competitivi in termini di capacità di attrazione, fiducia della clientela, grande rapporto qualità/Prezzo per l’esperienza di cibo e bevande che offriamo. Ma l’impennata dell’inflazione e del costo della vita rappresenta una sfida che ci rende al momento impossibile operare facendo profitti” nella dimensione attuale.
Il top manager ha evocato in particolare “un raddoppio” dei costi delle bollette negli ultimi mesi per giustificare i tagli. Nella revisione mensile di marzo, l’inflazione nel Regno Unito è stata indicata al 10,1%, in lieve calo rispetto al 10,4 di febbraio, ma ancora al top fra i Paesi del G7 e sopra il 9,8% previsto dalle stime; mentre il costo medio degli alimentari ha fatto segnare picchi oltre il 19%, a livelli record dalla fine degli anni ’70.
(foto ANSA)