
Una seduta caratterizzata da scambi sottili per la giornata festiva e condizionata anche dalle numerose trimestrali in uscita sia in Europa che negli Usa
Seduta negativa segnata dal netto calo di bancari e titoli minerari per le Borse europee che portano così lo Stoxx600 ad allontanarsi dai massimi degli ultimi 14 mesi segnati venerdì scorso.
La reazione negativa ai conti della spagnola Santander (-5% circa) e di Ubs (-2%), unito al tonfo negli Usa di First Republic Bank a causa della fuga dei depositi nel primo trimestre, ha determinato una giornata di vendite con l’attesa dei dati macroeconomici previsti nella seconda parte della settimana (Pil Usa e Eurozona, indice dei prezzi delle spese di consumi personali negli Stati Uniti) e la prospettiva di nuove strette sui tassi Bce.
Isabel Schnabel, membro del consiglio direttivo Bce, non ha escluso un nuovo rialzo di 50 punti base a maggio e il capoeconomista di Francoforte, Philip Lane, ha ribadito che non è ancora il momento di fermare il rialzo dei tassi.
Piazza Affari ha terminato le contrattazioni in calo dell’1,03%, segnando la seconda peggiore performance di giornata dopo quella di Madrid (-1,2%).
Sul mercato valutario, l’euro torna sotto 1,10 dollari e scambia a 1,0977 (da 1,1022 ieri in chiusura) e 146,9 yen (148,13). In generale, dopo i dati americani sulle case, sul manifatturiero e sulla fiducia dei consumatori, si è assistito a un recupero del dollaro che tuttavia ha ceduto qualche posizione verso la divisa nipponica (133,93 da 134,40). Il gas naturale resta sotto i 40 euro al MWh e vale 39,8 euro (-0,2%) nel contratto maggio sul Ttf di Amsterdam. In forte calo il prezzo del petrolio: il Wti giugno scambia a 77,2 dollari al barile (-2%) e il Brent giugno a 80,9 dollari
Dopo essere state le migliori dell’ultima ottava, le banche hanno caratterizzato in negativo la sessione: Unicredit – di cui il Wall Street Journal ha evidenziato la capacità di registrare nel 2022 i profitti più elevati dell’ultimo decennio portando il titolo a raddoppiare in un anno – ha ceduto il 2,7%. Banco Bpm, che sotto la spinta speculativa sul tema M&A aveva guidato il listino nei giorni scorsi, ha perso il 3%.
Ancora male Tim (-2,4%): a pesare è l’incertezza sull’esecuzione del progetto di vendita della rete dopo le offerte arrivate da Cdp e Kkr e la posizione critica espressa dal primo azionista Vivendi. Giù nel pomeriggio i titoli petroliferi complice il netto calo dei prezzi del greggio: -2,85% Tenaris, -2,5% Saipem.
Male anche la Juventus.
(foto SHUTTERSTOCK)