
Il calo dell’utile è legato ad accantonamenti per controversie legali negli USA e rettifiche di valore
L’utile del primo trimestre di UBS si dimezza mentre si prepara a integrare il rivale Credit Suisse. La più grande banca svizzera ha registrato un calo del 52%, avendo accantonato ulteriori 665 milioni di dollari per coprire i costi dei titoli garantiti da ipoteca residenziale statunitense che hanno svolto un ruolo centrale nella crisi finanziaria globale.
In un comunicato diffuso oggi il colosso ha spiegato questo calo in particolare con la creazione di nuove riserve legate a controversie legali negli Stati Uniti per un ammontare di 665 milioni e rettifiche di valore per rischio di credito per 38 milioni. «Siamo in trattative avanzate con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e sono lieto che stiamo facendo progressi verso la risoluzione della questione dell’eredità che risale a 15 anni fa», ha dichiarato l’amministratore delegato Sergio Ermotti, che è appena rientrato in banca per guidare l’acquisizione .
L’utile netto attribuibile agli azionisti è stato di un miliardo di dollari, contro la media di 1,7 miliardi di dollari stimata da 15 analisti in un sondaggio condotto da UBS.
Ubs nel primo trimestre dell’anno ha ottenuto 28 miliardi di dollari di nuovi capitali netti nel wealth management, di cui 7 miliardi di dollari negli ultimi 10 giorni di marzo, dopo l’annuncio dell’acquisizione di Credit Suisse. Il gruppo ha anche registrato 20 miliardi di dollari di nuove attività nette generatrici di commissioni. I risultati sono stati ottenuti in un trimestre “caratterizzato da persistenti preoccupazioni sui tassi d’interesse e sulla crescita economica, esacerbate da interrogativi sul futuro dell’economia e da interrogativi sulla stabilità del sistema bancario, soprattutto negli Stati Uniti“, spiega la banca in una nota.
Per il resto dell’anno UBS intende concentrare i propri sforzi sulla fusione forzata con CS, che con ogni probabilità dovrebbe essere finalizzata entro la fine del secondo trimestre. «Prevediamo – spiega il gruppo – che la combinazione con Credit Suisse rafforzerà la nostra posizione di gestore patrimoniale leader e realmente globale, con circa 5 trilioni di dollari di patrimonio investito. Prevediamo inoltre di rafforzare la nostra posizione di banca universale leader in Svizzera, e di potenziare le nostre capacità complementari di investment banking e di gestione patrimoniale, aggiungendo al contempo una scala strategica nei mercati in crescita più interessanti».
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