
Secondo uno studio i 60enni potrebbero avere qualche vantaggio in più. Ma dipende anche da altri fattori
Riscatto della laurea: un’opzione per molti, ma a chi conviene quello agevolato? Smileconomy per il Corriere della Sera ha effettuato un’indagine in tal senso considerando tre ipotetici profili di lavoratori (30-45-60 anni con reddito medio mensile di 1.800 euro).
La conclusione è stata che, per questo 2023, la laurea, o per meglio dire, il suo riscatto agevolato a livello pensionistico, potrebbe essere più costoso. Nella versione light ogni anno di riscatto ha visto un aumento del 7,8% che, in pratica, è diventato di 5.776 euro contro i i 5.360 euro del 2022.
Andando, poi, a considerare i singoli casi secondo fascia di età, dallo studio risulta che per 30enni e 45enni le situazioni non cambiano molto.
Per i 30enni, in caso di contributi versati prima dei 25 anni, il guadagno è pari a un anno e tre mesi (se uomini) e due anni e 5 mesi (per donne). I 45enni, sono in una situazione simile: prima dei 25 anni ottengono 1 anno e 4 mesi di anticipo (gli uomini) o due anni e 4 mesi (le donne).
Meglio per i 60enni che hanno iniziato a versare contributi a 25 anni: la pensione sarebbe anticipata di 4 anni e 5 mesi (5 anni e 3 mesi per una donna), rinunciando a 68 euro sull’assegno mensile (92 euro per la donna). Dopo i 30 anni, invece, potrebbero sfruttare una maggiorazione dell’assegno di 173 euro.
FOTO: ANSA/ANGELO CARCONI