
Il rating attuale di Moody’s è di appena un gradino al di sopra dei livelli più bassi che contraddistinguono il “non investment grade”, in cui ricadono i titoli di categoria speculativa
Il verdetto di Moody’s sul rating della Repubblica Italiana, il punto finale nella trattativa per il passaggio del 40% di Ita a Lufthansa.
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Sono questi i due appuntamenti caldi della prossima settimana economica. Da segnalare anche il Forum della Pa, il Salone del Risparmio che apre i battenti a Milano, le previsioni economiche della commissione europea e il dato definitivo dell’inflazione nell’Eurozona ad aprile di cui sarà diffuso anche l’andamento del Pil nel primo trimestre.
Eurogruppo ed Ecofin si riuniranno a Bruxelles. Sul fronte delle banche centrali, l’agenda trova il suo appuntamento più importante venerdì, quando il presidente della Fed, Jerome Powell, e l’ex numero uno dell’istituto centrale statunitense, Ben Bernanke, interverranno a un panel sulla politica monetaria.
Anche la presidente della Bce, Christine Lagarde, avrà modo di chiarire le proprie intenzioni sul futuro dei tassi d’interesse: suoi discorsi sono previsti martedì, in occasione della consegna di un’onoreficenza del Nord Reno Vestfalia alla ex cancelliera Angela Merkel, e venerdì, quando parteciperà a un panel del Banco Central do Brasil. Inoltre, giovedì la Bce diffonderà il suo Bollettino economico.
A dominare l’attenzione sul fronte domestico è comunque l’appuntamento con Moody’s di venerdì sera. Le altre due maggiori agenzie, S&P e Fitch, hanno confermato i precedenti giudizi, che per entrambe sono al livello BBB con outlook stabile.
Moody’s ci colloca invece su un gradino più basso Baa3 (l’equivalente di BBB sarebbe Baa2) con outlook negativo. Una posizione delicata dunque, perchè il rating attuale è di appena un gradino al di sopra dei livelli più bassi che contraddistinguono il non investment grade, in cui ricadono i titoli di categoria speculativa.
Si continua intanto a lavorare agli ultimi dettagli tecnici per arrivare alla chiusura della trattativa tra Lufthansa e il Mef per la cessione del 40% delle quote di Ita. Venerdì scorso è scaduto il termine della proroga al dialogo in esclusiva concessa dal Tesoro al colosso tedesco dell’aviazione per approfondire alcuni aspetti della transazione.
Il prezzo, viene riferito da più fonti, dovrebbe essere stato fissato in un range tra 250 e 300 milioni di euro e ora la discussione riguarda soprattutto alcuni particolari gestionali legati alla fase successiva all’acquisto. La comunicazione sull’esito della trattativa, salvo sorprese, è attesa per l’inizio della settimana.
Vicende italiane a parte, sul tavolo dell’economia rimane sempre un “elefante”, il tema dei tassi di interesse sulle due sponde dell’Oceano Atlantico.
La settimana sarà fittissima di interventi da parte di membri della Federal Reserve, da quello del vice presidente Michael Barr alla Commissione finanza della Camera Usa, a quello di John Williams, presidente della Fed di New York, più altri esponenti come Bostic, Goldsbee, Jefferson.
Ma il più significativo sarà quello del presidente della banca centrale, Jerome Powell, venerdì pomeriggio, in un panel sulla politica monetaria in cui sarà affiancato dall’ex numero uno Ben Bernanke. Sarà l’occasione per gli operatori di cogliere segnali che vadano nella direzione attesa dai mercati, ossia la fine dell’escalation dei tassi dopo l’ultimo ritocco di 25 punti base deciso a maggio; la speranza di uno stop è stata rinfocolata negli ultimi giorni da alcuni dati macro come l’aumento decisamente superiore alle aspettative dei sussidi di disoccupazione settimanali.
Infine l’altro appuntamento di rilievo è il G7 di Hiroshima, che presenta un’agenda di marcato carattere politico. Secondo le indiscrezioni al centro dei lavori dovrebbe esserci la guerra in Ucraina e la situazione nell’Indo-Pacifico, con la delicata questione di Taiwan di fronte alle aggressive iniziative cinesi.
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Si dovrebbe poi discutere anche di disarmo nucleare e di sostegno al Sud del mondo. Il G7 è stato preceduto in questi giorni dall’appuntamento dei ministri finanziari, che ha ribadito come i paesi più industrializzati sono pronti a intraprendere le azioni appropriate per mantenere la stabilita’ finanziaria e la resilienza del sistema finanziario globale.
E’ stato inoltre concordato di implementare, entro la fine dell’anno, un meccanismo per diversificare le catene di approvvigionamento globali contro i rischi di vulnerabilità causati da guerre e pandemie.
(foto SHUTTERSTOCK)