
Per gli USA il problema del tetto del debito non è una novità ma nel prossimo futuro potrebbe diventare sempre più serio
Il market mover degli ultimi giorni è solo uno: il tetto del debito statunitense. Infatti, per Costituzione, il limite massimo di spesa dev’essere approvato dal Congresso e, quindi, da Camera e Senato.
Un’occasione, questa, che i partiti sfruttano puntualmente come arma di ricatto, cosa che sta accadendo in questi giorni e che è accaduta in passato. Sì, perché gli USA hanno affrontato, e risolto, la questione anche negli anni precedenti dal momento che l’obbligo di approvazione del Congresso è stato introdotto nel 1917. In realtà il tetto del debito non indica le spese in sé ma la quantità massima di titoli di Stato che il Tesoro americano può emettere per finanziare le spese federali.
Quello che forse non tutti sanno è che gli USA non sono l’unico paese ad avere stabilito questa particolarità, anche la Danimarca, infatti, prevede un tetto del debito. Eppure per lei il problema non sussiste. Il motivo? I legislatori danesi hanno fissato un tetto spropositatamente alto, proprio per evitare di renderlo una vera arma di ricatto politico.
Cosa che sta accadendo a Washington in queste ore che che potrebbe ripetersi nel prossimo futuro. Infatti il livello del debito viene alzato di volta in volta, solo il minimo indispensabile per riuscire a gestire la situazione nell’immediato, lasciando scoperta la gestione per i prossimi anni. Nel 2021, ad esempio, l’ultimo aumento è arrivato per la cifra di 2,5 trilioni di dollari. Inoltre il quadro politico danese è meno polarizzato di quello statunitense. Oltre ai partiti più grandi, infatti, esistono altre formazioni minori.
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