
Upb sulla riforma fiscale: “sia compatibile con le risorse disponibili e non sia frammentario”
«Il sistema tributario italiano presenta una serie di criticità da tempo identificate e occorre un ridisegno complessivo. Ma tale ridisegno dovrà essere compatibile con le risorse che si renderanno disponibili senza mettere a repentaglio la solidità dei conti pubblici e la sostenibilità del debito nel medio-lungo termine». E’ quanto chiede l’Ufficio parlamentare di bilancio nella memoria che la presidente Lilia Cavallari ha trasmesso alla Commissione Finanze della Camera sul ddl delega per la riforma fiscale.
Il ddl delega per la riforma fiscale annuncia obiettivi prioritari ampiamente condivisibili ma non chiarisce se il punto di arrivo del processo di riforma dell’imposizione sui redditi delle persone fisiche si dovrà configurare come un sistema duale, dove i redditi non assoggettati all’imposta progressiva ad aliquota unica vengono tassati con un’aliquota proporzionale uniforme, oppure se continuerà a coesistere, accanto all’imposta progressiva, una pluralità di prelievi proporzionali con aliquote differenziate. «Nonostante l’ampiezza degli interventi proposti inoltre – si osserva – la delega trascura alcune criticità del nostro sistema tributario. In particolare, non interviene sulla tassazione degli immobili, sia di tipo reddituale che patrimoniale, basata su rendite catastali obsolete e poco aderenti alle caratteristiche effettive degli immobili e al loro valore di mercato»
La gradualità del percorso di riforma se, da un lato, appare prudente ai fini del reperimento di adeguate coperture e utile a consentire ai contribuenti e all’Amministrazione l’adattamento ai nuovi istituti, dall’altro, espone al rischio che un’applicazione parziale degli interventi previsti renda il sistema ancora più frammentario di quello vigente e con maggiori criticità dal punto di vista dell’equità e dell’efficienza.
FOTO: SHUTTERSTOCK