
Pesa la sconfitta dei socialisti alle amministrative di ieri: al PP il 31,5% dei voti, il PSOE di Sanchez si ferma al 28,11%
Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha deciso di non proseguire il mandato fino al termine della legislatura. Si è quindi dimesso, sciogliendo il parlamento e convocando le elezioni anticipate il 23 luglio.
Pesa la sconfitta dei socialisti alle amministrative di ieri. Il Partito Popolare ha vinto le elezioni sia in termini di voti ottenuti che di numero di consiglieri, con una differenza di oltre 750 mila voti rispetto al PSOE di Sanchez. In particolare il PP ha ottenuto il 31,5% dei voti, seguono i socialisti del PSOE con il 28,11%, la destra di VOX con il 7,18%. Male Ciudadanos, il grande sconfitto della giornata, che ha preso l’1,35% dall’8,73% del 2019.
Il partito di Alberto Núñez Feijóo ha raccolto per la prima volta il maggior numero di voti alle elezioni municipali, circa due milioni in più rispetto a quattro anni fa, e soprattutto ha conquistato cinque delle dieci regioni finora governate dal PSOE: la Comunità Valenciana, Aragona, Murcia, Isole Baleari (est), Cantabria. Il PP ha vinto, ma senza maggioranza assoluta, anche a La Rioja e Comunità di Madrid, dove per governare servirà il sostegno di Vox. Al PSOE sono andate Asturias, Estremadura, Navarra e Castilla-La Mancha senza maggioranza assoluta.
Una sconfitta amara per Sanchez che ha preferito dimettersi, interpretando come malcontento l’operato svolto da lui finora.
FOTO: EPA/KIKO HUESCA