La notizia della morte dell’ex presidente del Consiglio e imprenditore italiano ha, ovviamente, fatto il giro del mondo
La morte di Silvio Berlusconi occupa ampio spazio anche sulla stampa estera, che mette in risalto – nei siti online – l’importanza della sua figura sulla scena italiana, tra attività imprenditoriale, storia politica e scandali. Il Financial Times definisce Berlusconi “il miliardario dei media diventato precursore del populismo” e spiega che la sua scomparsa “segna la fine di una carriera controversa che ha trasformato la politica” dell’Italia.
Per il quotidiano belga di lingua olandese De Standaard, Berlusconi “era, come un personaggio da romanzo, larger than life”, cioè “più grande della vita”. Con lui “l’Italia aveva già un politico trumpiano a capo del governo nel 1994”, molto prima che Trump diventasse presidente.
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E c’è quasi incredulità sulla sua morte: “sembrava un gatto con nove vite, soprattutto a livello politico. Il tempo, e anche un sacco di procedimenti legali, sembravano avere poco effetto sulla combattività politica” dell’ex-premier, “con l’eterno sorriso-Colgate”. Anche dopo l’uscita da Palazzo Chigi, “la sua influenza sulla politica e sulla società italiana è rimasta molto forte”.
“Silvio Berlusconi, l’inaffondabile”, titola Les Echos, per poi aggiungere che “il Cavaliere, dunque, non era immortale”. Tuttavia, “sembrava non dover mai lasciare la scena pubblica italiana, o addirittura la scena tout court. Non ha giurato che sarebbe vissuto fino a 120 anni? Ma per un personaggio della sua statura, ogni anno contava almeno il doppio”. Per Le Monde, “il Cavaliere, tre volte alla guida del governo italiano, imprenditore dei media, a lungo proprietario del Milan, ha visto la sua carriera segnata da una serie di scandali pubblici e privati”.
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Nonostante la sua “longevità” politica (3.340 giorni come primo ministro), “il suo innegabile senso tattico, le sue doti di comunicatore, la sua azione di governo rimane segnata da una serie di scandali privati e finanziari e da una relativa impotenza – frutto del suo temperamento disinvolto e gaudente, dei suoi conflitti di interesse e degli accordi presi con forze politiche con ideologie talvolta contrastanti, mentre la sua amicizia con Vladimir Putin, mai smentita nonostante l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, gettava un’ombra sulla sua immagine di atlantista e conservatore moderato”.
Sarà interessante sapere cosa ricorderà la storia – scrive ancora il quotidiano francese, “quando la polvere della cronaca italiana che Berlusconi ha riempito in tutte le sue rubriche (finanza, economia, scandali, sport e politica) si sarà posata”.
Anche Le Figaro si chiede “quale immagine conserverà la storia” di Silvio Berlusconi. “Quella di un simpatico “golden-boy”, un istrione sempre pronto alla battuta anche a costo di moltiplicare gli spropositi? Quella di un “caudillo democratico” nelle parole dello scrittore peruviano Mario Vargas Llosa, che ne elogiava la ” straordinaria intuizione politica”? Quella di un asso nel mescolare i generi, tra affari e politica, abituato ai conflitti di interesse e che, anche al potere, si è sempre preoccupato di proteggere il proprio patrimonio? In ogni caso, per Le Figaro, Berlusconi “è il gigante della destra italiana”.
Per El Pais “è l’uomo che ha definito l’Italia del XXIesimo secolo”, nel senso che “il tre volte presidente del Consiglio, proprietario di Mediaset ed ex-presidente del Milan, ha costruito la storia dell’Italia moderna”.
La tedesca Faz lo definisce “il seduttore d’Italia”, scrivendo che Berlusconi ha “governato il palcoscenico, ha governato gli affari e la politica fino alla sua morte”.
Resta molto critico il britannico Guardian che definisce Berlusconi, “una delle figure più controverse tra i politici europei”, con una carriera “segnata da volgari scandali sessuali e di corruzione”, aggiungendo che “bunga bunga a parte, l’eredità di Berlusconi è una perdita di fiducia nella élite politica italiana”. Quanto al dopo-Berlusconi sul fronte politico, il Financial Times, cita il politologo Giovanni Orsina secondo Forza Italia “non può sopravvivere. E’ un partito che è sempre stato molto personale e molto diviso al suo interno”.
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(foto ANSA)