
La Borsa scommette su una possibile vendita della tv e sull’opa che l’acquirente, indicato in prima battuta come la francese Vivendi
Quale sarà il futuro delle aziende di Silvio Berlusconi? Come riporta Ansa, a provare a prevedere cosa succederà, soprattutto sull’ammiraglia, Mfe-Mediaset, è la Borsa, che scommette su una possibile vendita della tv e sull’opa che l’acquirente, indicato in prima battuta come la francese Vivendi, sarebbe nel caso chiamata a lanciare.
Non sorprende quindi che alla notizia della morte del fondatore, come del resto era avvenuto in occasione del primo ricovero in ospedale, nonché in altri casi in passato (Agnelli, ad esempio), MediaforEurope, la holding di diritto olandese sotto la quale sono state trasferite le attività televisive in Italia e Spagna, abbia preso il volo.
Il titolo a Piazza Affari è arrivato a sfiorare un rialzo dell’11% per poi limare i guadagni e terminare con una crescita importante in un listino nel complesso positivo ma il cui incremento non ha superato un punto percentuali. La migliore è stata l’azione Mfe di categoria A che trattava a sconto di quasi il 30% rispetto alla B, finora più valutata perché dà diritto non a un solo voto bensì a 10. La A ha terminato la seduta in aumento del 5,86% a 0,5 euro riducendo la distanza rispetto alla B (+2,32% a 0,7 euro).
Le speculazioni, che hanno acceso i fari sul gruppo televisivo e spinto a Francoforte anche la tv tedesca Prosiebien (+5,76%), di cui Mfe è primo socio col 29,9%, non hanno invece interessato Mondadori (+1,54%), né la partecipata Mediolanum (+0,39%). Entrambe come Mfe sono detenute da Fininvest ma con minori incognite legate al testamento e al peso che avranno i cinque figli di Berlusconi nell’assetto azionario.
Del resto la stessa Fininvest ha assicurato che le attività “proseguiranno in una linea di assoluta continuità sotto ogni aspetto”. Non è stato tuttavia difficile immaginare che se arrivassero le offerte giuste la famiglia Berlusconi potrebbe disimpegnarsi dal gruppo televisivo e per questo il titolo è salito, hanno spiegato gli analisti indicando il profilo di Vivendi (-1,67% alla Borsa di Parigi) in pole position.
Le attività televisive di Mediaset non solo sono più attinenti al core business del gruppo dei media francese rispetto a Tim, l’altra partita italiana nella quale Vivendi è impegnata. Ma soprattutto Vivendi è il secondo socio di Mfe con il 23,8%: la quota, rastrellata per la fallita scalata di qualche anno fa, non stata ancora ceduta. L’idea prevalente in Borsa è che comunque chi eventualmente rileverà il controllo di Mfe-Mediaset dovrà farlo d’accordo col governo. Sebbene senza Berlusconi l’azienda avrà minor peso politico qualche analista arriva a ipotizzare il possibile esercizio del golden power per mettere in sicurezza la tv italiana.
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