
Il rallentamento appare ancora fortemente influenzato dalla dinamica dei prezzi dei Beni energetici
Torna a scendere l’inflazione in Italia. Secondo i dati definitivi diffusi dall’Istat l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento dello 0,3% su base mensile e del 7,6% su base annua, da +8,2% nel mese precedente, confermando la stima preliminare.
Il rallentamento appare ancora fortemente influenzato dalla dinamica dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +26,6% a +20,3%) e, in misura minore, di quelli degli Alimentari lavorati (da +14,0% a +13,2%), degli Altri beni (da +5,3% a +5,0%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +6,0% a +5,6%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,9% a +6,7%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalle tensioni al rialzo dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +8,4% a +8,8%) e di quelli dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,2% a +3,5%).
Prosegue, infine, la fase di rallentamento della crescita tendenziale dei prezzi del carrello della spesa, che a maggio è pari a +11,2%.
L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, registra un lieve rallentamento da +6,2% a +6,0%, così come quella al netto dei soli beni energetici, che passa da +6,3% a +6,2%.
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