Nato come imprenditore edile, come da lui stesso ammesso in più di un’intervista, il Cavaliere non ha mai smesso di acquistare e vendere immobili
Tutti conoscono Villa San Martino ad Arcore, o Palazzo Grazioli a Roma, ma sebbene siano tra le più iconiche, non sono le uniche residenze di Silvio Berlusconi, recentemente scomparso all’età di 86 anni.
Nato come imprenditore edile, come da lui stesso ammesso in più di un’intervista, il Cavaliere non ha mai smesso di acquistare e vendere immobili per sé e la sua famiglia. A cominciare dagli anni ‘70 quando, ancora poco conosciuto, comprò nella sua cara Milano, Villa Borletti. Il cavaliere si è di solito dedicato, per i suoi acquisti personali, ad immobili di grande pregio soprattutto in considerazione del fatto che, in qualità di Premier (per 4 volte) ha avuto la possibilità di ospitare nomi come Blair e Putin.
Secondo Die Welt, Berlusconi avrebbe portato a 20 il saldo finale delle sue abitazioni. Costruzioni di lusso e ville immerse in parchi. Come detto la più importante è Villa San Martino ad Arcore, in provincia di Monza. Ma altri immobili risultano essere stati comprati in zona. Un esempio Villa Gernetto, risalente alla seconda metà del Settecento. Sul lago di Como, poi, c’è Villa Comalcione, villa che ha anche campi da tennis e spiaggia privata. C’è poi villa Campari , questa volta sul Lago Maggiore, senza contare Villa Certosa, a Porto Rotondo in Sardegna, famosa per aver ospitato Vladimir Putin e l’ex premier inglese Tony Blair.
A Lampedusa risulta esserci Villa Due Palme mentre a Macherio c’era Villa Belvedere, successivamente venduta. Sull’Appia Antica c’è Villa Grande, già in mano del grande regista Franco Zeffirelli.
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