
La Francia ha vinto: l’energia nucleare sarà considerata “green” dall’Unione europea
Un’aggiunta nel preambolo del testo legislativo e un chiarimento scritto della Commissione europea hanno chiuso il cerchio sul contributo del nucleare al target rinnovabili dell’Ue, permettendo ai Ventisette di superare venerdì scorso in un accordo tra gli ambasciatori lo stallo che teneva in ostaggio la nuova direttiva da mesi.
Al regolamento sarà aggiunta una nota interpretativa della Commissione europea, che riconosce il contributo di fonti energetiche non fossili ma diverse delle rinnovabili al raggiungimento dei target. Un parziale riconoscimento del ruolo dell’energia dell’atomo per il raggiungimento dei nuovi obiettivi al 2030 era già stato raggiunto dall’Alleanza per il nucleare, 13 Paesi guidati dalla Francia, nell’accordo con l’Europarlamento.
L’aggiunta al testo approvata venerdì dai Ventisette prevede che l’adeguamento degli impianti di ammoniaca, che si ottiene da idrogeno e azoto, ai target rinnovabili 2030 “dipende da circostanze nazionali e dai sistemi energetici” dei Paesi e quindi può essere fatta anche con idrogeno prodotto da nucleare.
inoltre, l’Ungheria voterà contro la proposta della Commissione Ue sulla riforma del mercato elettrico. Così il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjártó, citato da Zoltan Kovacs, portavoce del premier Viktor Orban.
Il politico magiaro ha sottolineato “la necessità di garantire la stabilità dell’approvvigionamento energetico e tutelare gli esiti dei tagli alla bolletta energetica“. “Szijjártó ha criticato Bruxelles per aver “tentato di togliere agli Stati membri il diritto di proteggere i cittadini dai prezzi elevati dell’energia e di prendere decisioni durante le crisi energetiche” scrive ancora il portavoce, ribadendo l’opposizione dell’Ungheria alle sanzioni proposte contro il colosso energetico russo Rosatom.
A tal proposito, il ministro “ha sottolineato l’importanza dell’energia nucleare per gli obiettivi di sicurezza e ambientali dell’Europa”. Szijjártó ha fatto infine riferimento ai preparativi dell’Ungheria per il prossimo periodo di riscaldamento, affermando che il paese ha riserve di gas naturale superiori alla media europea.