Non sembrano spaventare le incertezze sul futuro dettate dal graduale rallentamento dell’economia globale
Le chiamano Grandi dimissioni e si sono delineate a partire dall’emergenza Covid ovvero da quando, proprio a causa della pandemia, in molti hanno rivalutato le rispettive priorità abbandonando il lavoro per dedicarsi ad altre attività a loro più gradite. Un fenomeno che a tre anni dall’emergenza, ormai in fase ampiamente calante, continua a far parlare di sé soprattutto in Italia dove, secondo le ultime statistiche, il 25% dei lavoratori sarebbe pronto a cambiare occupazione entro un anno.
Non sembrano spaventare le incertezze sul futuro dettate dal graduale rallentamento dell’economia globale. Infatti ¼ della popolazione lavorativa sarebbe pronto a lasciare tutto entro i prossimi 12 mesi mentre il 51% è invece soddisfatto della propria posizione. Una percentuale che rispecchia anche il quadro mondiale dove il 26% (invece del 19% del 2022) dei lavoratori sarebbe disposto a cambiare lavoro nei prossimi 12 mesi.
A confermarlo sono i risultati dell’indagine di PwC Hopes and Fears Global Workforce Survey, che ha analizzato le risposte di circa 54mila lavoratori divisi in 46 paesi. A livello mondiale il 26% dei dipendenti (rispetto al 19% del 2022) afferma di voler cambiare lavoro nei prossimi 12 mesi.
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