
Di segno negativo è invece la variazione della spesa per l’inclusione sociale, che passa dai 36.1 miliardi del 2021 ai 33.8 miliardi dell’anno successivo (-6,52%)
Crescono le entrate complessive dell’Istituto (accertamenti, gestione finanziaria di competenza) arrivando a 528 miliardi (+8,68%) mentre le uscite (impegni) aumentano in misura minore (+4,28%) arrivando a 504.843 milioni
Il risultato economico di esercizio dell’Inps torna positivo nel 2022 dopo il rosso registrato negli anni della pandemia: nell’anno – secondo il Rendiconto generale appena approvato dal Civ dell’Istituto – si è registrato un risultato positivo per 7.146 milioni (era di -3.711 nel 2021) e che porta la situazione patrimoniale netta a un attivo di 23.221 milioni. Crescono le entrate complessive dell’Istituto (accertamenti, gestione finanziaria di competenza) arrivando a 528 miliardi (+8,68%) mentre le uscite (impegni) aumentano in misura minore (+4,28%) arrivando a 504.843 milioni. Il saldo di competenza è di circa 24 miliardi.
Nella seduta che ha visto anche la presenza della commissaria Micaela Gelera, il Civ ha evidenziato l’aumento del gettito contributivo (+8,1%) che ha raggiunto quota 256 miliardi di euro. Sono in crescita anche i trasferimenti dalla fiscalità generale (+8.9%), per un totale di 157 miliardi (quasi 13 in più), soprattutto in conseguenza dell’introduzione dell’Assegno Unico e Universale per i figli, delle indennità una tantum (bonus 200 e bonus 150) e degli sgravi contributivi.
Restano alti, e in crescita, i crediti contributivi dell’Istituto, pari a 123 miliardi, in parte rilevante da considerare inesigibili, stante la percentuale media di svalutazione dell’81,18%.
Per quanto concerne i macro-aggregati di spesa, quella per le pensioni ammonta a 283 miliardi, con un incremento del 3,83% sull’anno precedente, percentuale che incorpora la rivalutazione delle pensioni per effetto dell’inflazione. Sul 2021, inoltre, cresce di 1.6 miliardi anche la spesa per il sostegno al reddito – trattamenti di disoccupazione, integrazioni salariali e indennità di malattia – raggiungendo il valore di 26 miliardi, spesa sensibilmente inferiore rispetto ai picchi toccati nella pandemia (-7,5 miliardi di euro sul 2020).
Di segno negativo è invece – spiega il Civ – la variazione della spesa per l’inclusione sociale, che passa dai 36.1 miliardi del 2021 ai 33.8 miliardi dell’anno successivo (-6,52%), a causa della contrazione dei redditi di cittadinanza e di emergenza. L’incremento percentualmente maggiore lo fa registrare, infine, la spesa per il sostegno alla famiglia, con un balzo del 79,6% (da circa 11 miliardi del 2021 agli oltre 21 miliardi del 2022).
“Il Rendiconto del 2022 conferma una sostanziale stabilità del bilancio Inps e alcune tendenze di fondo si evidenziano dai dati relativi agli ultimi anni” sottolinea Roberto Ghiselli, presidente del CIV. “In particolare, continua a crescere l’incidenza della spesa per le prestazioni sociali, soprattutto quelle a favore delle famiglie. Contestualmente le entrate dell’Istituto vedono una sempre maggiore rilevanza dei trasferimenti dalla fiscalità generale. Tendenze che, se correlate alle trasformazioni demografiche, economiche, sociali e del mercato del lavoro del nostro Paese dovrebbero indurre ad una riflessione sulla prospettiva del nostro sistema di welfare, con l’obiettivo di conciliare la salvaguardia della coesione sociale con la sostenibilità del sistema previdenziale pubblico, anche attraverso una qualificazione della spesa e un riequilibrio nelle forme di finanziamento del sistema”.
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(foto IMAGOECONOMICA)