
Vediamo le singole economie
L’Indice PMI dell’attività terziaria dell’Eurozona di giugno è diminuito per il secondo mese consecutivo ma rimane in epsansione. A giugno passa da 55,1 punti a 52 punti. Il dato è anche inferiore alla stima preliminare di 52,4 punti.
Il Pmi composito finito invece in contrazione visto che è calato da 52,8 punti di maggio a 49,9 di giugno, al di sotto dei 50,3 punti della prima rilevazione.
«Il settore dei servizi di tutte le principali economie dell’eurozona, che dopo il debole ultimo trimestre del 2022 aveva ripreso velocità all’inizio dell’anno, ha continuato a perdere notevole vigore – ha commentato Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso la Hamburg Commercial Bank. – Il rallentamento della crescita dell’attività è stato accompagnato da un più debole incremento dei nuovi ordini, dal minore aumento dei prezzi e dal declino delle aspettative future. Tuttavia, la creazione occupazionale del terziario di giugno è rimasta grossomodo forte quanto quella del mese precedente. Complessivamente, molti sono i fattori che fanno presagire che la crescita continuerà a rallentare anche nei prossimi mesi».
Guardando alle singole economie l’Italia vede scendere il PMI composito a 49,7 punti da 52, dopo che il PMI dei servizi è sceso a quota 52,2 da 54 ed era atteso a 53. In Francia il PMI composito scende a 47,2 punti da 51,2 e quello del terziario a 48 da 52,5 (vs attese per 48). La Germania vede salire il PMI composito a 50,6 punti da 53,9 e il PMI servizi a 54,1 da 57,2 (vs attese per 54,1). Infine, la Spagna vede un calo del PMI servizi a 53,4 punti da 56,7 e rispetto ad attese per 55,5.
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