
Secondo il WSJ, gli esperti del settore che prevedono una recessione nei prossimi mesi è calata dal 61 al 54%
Gli economisti statunitensi sono sempre meno convinti della probabilità di una recessione entro i prossimi dodici mesi. Emerge da un sondaggio condotto dal Wall Street Journal, secondo cui oggi è il 54 per cento degli esperti ad aspettarsi due trimestri consecutivi di contrazione economica entro l’estate del 2024, contro il 61 per cento di una simile rilevazione dello scorso aprile.
Si tratta di una percentuale ancora alta, riflette il quotidiano statunitense, ma comunque del calo più rilevante nell’attesa di una recessione registrato dall’agosto del 2020.
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Negli ultimi mesi, l’economia statunitense ha continuato a crescere nonostante i dieci rialzi consecutivi del tasso d’interesse di riferimento da parte della Federal Reserve e il calo dell’inflazione, a giugno al 3 per cento su base annuale. Nel sondaggio, gli economisti prevedono in media una crescita del prodotto interno lordo dell’1,5 per cento nel secondo trimestre del 2023, in rialzo dello 0,2 per cento rispetto al precedente sondaggio.
La maggior parte degli esperti continua ad attendersi una contrazione dell’economia, ma più tardi e in misura inferiore rispetto a quella precedentemente preventivata. Si stima un’espansione economica dello 0,6 per cento nel terzo trimestre (ad aprile per questo stesso periodo si prevedeva una contrazione dello 0,3 per cento), seguita da calo del Pil dello 0,1 per cento negli ultimi tre mesi di quest’anno.
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Nel complesso, secondo gli economisti statunitensi, il prodotto interno lordo dovrebbe crescere dell’un per cento nel 2023, contro lo 0,5 per cento previsto ad aprile. Quasi il 60 per cento degli intervistati attribuisce il rinnovato ottimismo all’idea che l’inflazione continuerà a rallentare.
Secondo gli esperti, l’indice delle spese per il consumo personale (uno degli indicatori seguiti con più attenzione dalla Fed) dovrebbe attestarsi al 3,7 per cento entro il quarto trimestre di quest’anno, avvicinandosi all’obiettivo del 2 per cento fissato dalla banca centrale statunitense.
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