
Eni alza guidance 2023 per il gas e Plenitude
Eni frena nel secondo trimestre del 2023, ma batte il consenso. Il gruppo ha riportato un utile operativo adjusted di 4,2 miliardi di euro (rispetto ai 7 miliardi dell’analogo trimestre 2022) e un utile netto adjusted di 1,94 miliardi, dimezzato anno su anno (- 49%) a causa dello scenario più debole. Il consenso stimava, rispettivamente, 2,66 miliardi di euro e 1,64 miliardi di euro.
In calo anche il risultato semestrale che si è chiuso con un utile operativo di 4,9 miliardi di euro, quasi dimezzato rispetto ai 9,3 miliardi di euro del primo semestre 2022. L’ebit di 1,1 miliardi di euro della GGP su confronta col sostanziale pareggio dello stesso periodo dell’anno precedente, portando a 2,5 miliardi di euro quello del primo semestre.
L’indebitamento finanziario netto ante lease liability al 30 giugno 2023 è pari a 8,2 mld, in aumento di circa 1,2 mld rispetto al 31 dicembre 2022. Il leverage – rapporto tra indebitamento finanziario netto ante lease liabilities e patrimonio netto – si attesta a 0,15 al 30 giugno 2023 (0,13 al 31 dicembre 2022).
Il flusso di cassa adjusted è stato rilevante, pari a €4,2 mld, ben superiore alle esigenze di finanziamento degli investimenti di €2,6 mld.
Il settore Plenitude & Power ha riportato un utile operativo adjusted di 170 milioni di euro nel secondo trimestre (+18% rispetto al secondo trimestre 2022) e di 350 milioni nel primo semestre (+8% rispetto al periodo di confronto) grazie al positivo andamento dell’attività retail, alla crescita della capacità rinnovabile e della produzione di energia rinnovabile. L’ebitda adjusted di Plenitude è di 470 milioni nel primo semestre 2023.
Eni rivede al rialzo la guidance del settore GGP sull’Ebit adjusted nell’intervallo 2,7 e 3,0 miliardi nell’anno, rispetto alla previsione di 2-2,2 miliardi. Per Plenitude & Power l’Ebitda proforma rettificato è rivisto al rialzo a circa 0,8 miliardi rispetto alla precedente guidance superiore a 0,7 miliardi.
«Considerando l’andamento del primo semestre e il chiaro progresso dei nostri settori di attività, che porta a un miglioramento nella previsione dei risultati ad anno intero, si confermano i solidi fondamentali sulla cui base corrispondere a settembre la prima rata trimestrale del dividendo annuo di €0,94 per azione, aumentato rispetto all’esercizio precedente, nonché proseguire il programma di riacquisto di azioni da €2,2 mld avviato a maggio», ha detto l’ad Descalzi.
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