
Il risultato netto si attesta a 208 milioni di euro, in calo del 22,1% rispetto ai 267 mln di euro registrati nei primi sei mesi del 2022
Leonardo ha chiuso il primo semestre dell’anno con ricavi pari a 6,894 miliardi di euro, in crescita del 6,4% rispetto ai 6,576 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Buona performance di tutti i settori di business, incluso Aerostrutture, che beneficia della ripresa delle consegne del B-787. Il risultato netto si attesta a 208 milioni di euro, in calo del 22,1% rispetto ai 267 mln di euro registrati nei primi sei mesi del 2022 mentre l’ebitda si attesta a 703 mln, in progressione del 3,5% rispetto ai 679 mln del primo semestre del 2022.
Lo rende noto Leonardo dopo che il Cda che si è riunito oggi sotto la presidenza di Stefano Pontecorvo, ha esaminato e approvato all’unanimità i risultati del primo semestre 2023. Nel primo semestre 2023, sottolinea il gruppo, si conferma l’ottima performance già registrata dal Gruppo nel 2022.
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Tale performance è poi maggiormente significativa confrontando i dati Rettificati, adeguati ai fini di rendere il confronto maggiormente rappresentativo e tener conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento del Gruppo come meglio specificato in seguito. In netto miglioramento, del 46% (47% rispetto al dato Rettificato), il Free Operating Cash Flow del semestre, con conseguente positivo riflesso sull’Indebitamento Netto di Gruppo, in calo del 25% rispetto al primo semestre 2022.
L’ebita di Leonardo nel primo semestre è pari a 430 milioni di euro e riflette la solida performance dei business del Gruppo presentando una crescita rispetto al primo semestre del 2022 (+2,9% sul dato Reported, +5,7% sul dato Rettificato) grazie ai maggiori volumi registrati in tutte le aree di business. L’ebit si attesta a 368 mln di euro, (362 mln nel primo semestre del 2022) e risulta in crescita, pur scontando ulteriori oneri di ristrutturazione legati principalmente all’integrazione dell’accordo per il prepensionamento dell’organico in forza nelle funzioni Corporate e di Staff (20 mln), nonché l’ammortamento della Purchase Price Allocation legata all’acquisizione di Rada, perfezionatasi nel secondo semestre del 2022.
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L’indebitamento netto di gruppo è pari a 3.637 milioni di euro e si riduce in misura rilevante (circa 1,2 mld) rispetto a giugno 2022 grazie al rafforzamento della generazione di cassa del gruppo. Rispetto al 31 dicembre 2022 (3.016 mln) il dato si incrementa per effetto principalmente dell’andamento del Focf, oltre che per il pagamento del dividendo per un importo pari a 82 mln.
(foto IMAGOECONOMICA)