
I numeri confermano il trend anche sui cosiddetti sparkling, ovvero sui vini spumanti
Il mito del vino italiano sta iniziando a risentire, a livello di mercato, di un progressivo rallentamento e di un cambio di consapevolezza da parte dei consumatori. Se prima, infatti, era stato il cosiddetto vino fermo (cioè senza bollicine) a registrare una brusca frenata, adesso è anche il Prosecco italiano ad osservare una fase di inversione. La conferma arriva dai dati pubblicati dall’Osservatorio dell’Unione Italiana Vini (Uiv) che attesta un risultato negativo per i volumi tra gennaio-aprile 2023.
Un segno meno che, nel caso del Regno Unito, è anche piuttosto consistente dal momento che segna un -20%. Patiscono anche altri mercati storici come quello degli Stati Uniti a -6,8%. Allargando al visuale ad un quadro più ampio, il volume a livello mondiale è sceso del 5,9% contro il -3% del settore bollicine.. I numeri dell’Osservatorio Uiv-Ismea conferma il trend anche sui cosiddetti sparkling, ovvero sui vini spumanti. Il +4% a volume del primo trimestre si è trasformato in un -0,8% sul semestre con un –5,8% in termini di volumi proprio sul Prosecco. Unica eccezione: l’Asti Spumante (+5,9%) e gli Charmat low cost (+8,6%).
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