
“In Italia nell’intero 2022 gli incendi hanno prodotto 1 milione e 900 mila tonnellate di CO2”
Le temperature sempre più alte, la scarsità d’acqua e, a volte, anche la mano dell’umo, hanno favorito il moltiplicarsi degli incendi in tutta Europa. Inevitabili le ripercussioni sulle varie economie nazionali ma anche sul settore, quello del turismo, che potrebbe esserne danneggiato anche negli anni futuri. Non solo ma, guardando a quanto accaduto nel Vecchio Continente, gli incendi registrati hanno prodotto un nuovo record. Infatti nel 2022 si sono registrati 2.709 incendi, più del triplo della media degli ultimi 17 anni. Eventi che, come spiegano dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), oltre alla morte di piante ed animali, hanno provocato l’immissione nell’atmosfera di 9 megatonnellate di carbonio pari a quelle emesse da circa 10 milioni di automobili. Senza contare anche gli altri agenti inquinanti come le micropolveri sottili nate dalla combustione e, naturalmente, la perdita di habitat naturali ed ecosistemi che erano anche una fonti di reddito per il turismo.
Come conferma anche Alessandro Miani, presidente di Sima all’Ansa, «In Italia nell’intero 2022 gli incendi hanno prodotto 1 milione e 900 mila tonnellate di CO2, pari a circa 5 milioni di barili di petrolio. Per non parlare delle 2.750 tonnellate di ossidi di azoto e delle 7.500 tonnellate di PM 2.5 emesse nello stesso periodo a causa degli incendi nel nostro Paese.»
E ancora «Le combustioni dovute agli incendi sprigionano nell’atmosfera sostanze la cui tossicità è riconosciuta dalla comunità scientifica. Tra questi i più pericolosi sono gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), le diossine e i PCB (policlorobifenili), che possono permanere nell’aria e ricadere al suolo anche dopo lo spegnimento dell’incendio, nei pressi dell’area incendiata o anche a distanza sulla base dell’intensità e direzione dei venti» conclude Miani.
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