+20% sulla domanda ma -15% sulla produzione di orzo
La giornata internazionale della birra, festeggiata il 4 agosto, è stata anche un’occasione per la Coldiretti di rendere noti alcuni dati estremamente interessanti riguardanti i consumi che nel corso dell’ultimo mese hanno vissuto una crescita del +20%. Merito sicuramente delle temperature torride che, insieme alle delizie che offre il campo gastronomico italiano rendono la birra uno degli accompagnamenti migliori che ci possano essere. In Italia, però, la minaccia è rappresentata dall’aumento dei costi (+54%) registrati su vetro ed energia oltre alle tempeste di grandine e le alte temperature che mettono a rischio le materie prime.
Soprattutto, come confermano i dati, per il 2023 è a rischio il 15% del raccolto di orzo italiano. Un dato che deve far riflettere soprattutto considerando secondo il Consorzio Birra Artigianale Italiana – nato con l’appoggio di Coldiretti per rappresentare il meglio delle produzioni artigianali – oggi quasi 2 boccali su 3 arrivano da produzioni nazionali.
Produzioni che sono diventate sempre più particolari. Basti pensare alle diverse birre liguri tra affumicata con le castagne, aromatizzata al basilico o allo sciroppo di rose e al miele a quella alla canapa. Oltre alle km0 si può considerare anche la “classica” birra senza glutine al riso, quella con la zucca, la birra con le arance e quella con le scorze di bergamotto. E ancora, si va da quella alla ciliegia a quella con il miele di erica, dalla birra aromatizzata al pane a quella al grano saraceno. La filiera della birra artigianale italiana conta 1085 realtà che offrono lavoro a 93mila addetti.
«Quest’anno – spiega la Coldiretti – i consumi di birra in Italia sono destinati a superare il record storico quasi 38 litri pro capite, per un totale di 2,3 miliardi di litri fatto segnare nel 2022 e un valore di 9,5 miliardi di euro. A fare da traino sono le birre artigianali realizzate con l’utilizzo di ingredienti particolari o realizzate senza pastorizzazione e microfiltrazione per esaltare la naturalità di un prodotto apprezzato da tutte le fasce di età, con i giovani che sempre più cercano la qualità e non la quantità».
«L’enogastronomia italiana – commentano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale – rappresenta da sempre una ricchezza enorme per il Paese intero, unico al mondo a poter contare sui primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare. Proprio la nostra cucina è vessillo della Liguria e dell’Italia nel mondo, in grado di spingere a tavola circa 1/3 della spesa turistica alla scoperta dei nostri territori».
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