
Tale scenario è favorevole allo yen, che scambia vicino ai minimi degli ultimi 9 mesi
Il membro del consiglio della Banca del Giappone, Naoki Tamura, ha detto che la banca potrebbe considerare di terminare la sua politica ultra-accomodante entro l’inizio del 2024, dato che l’inflazione è rimasta al di sopra del suo intervallo target per quasi un anno. Tale scenario è favorevole allo yen, che scambia vicino ai minimi degli ultimi 9 mesi a causa del divario crescente tra i tassi di interesse locali e quelli statunitensi.
In particolare il tasso di cambio effettivo reale dello yen, un indicatore che ne valuta il potere d’acquisto e la forza effettiva rispetto alle altre principali valute internazionali, come il dollaro e l’euro, si è attestato a 74,31 a luglio, secondo i dati forniti dalla Banca del Giappone. Il dato non è lontano dal minimo record di 73,7 punti registrato lo scorso ottobre, la lettura più bassa da settembre 1970, quando lo yen era vincolato ad un tasso di cambio fisso di 360 sul dollaro.
Il declino del potere d’acquisto dello yen, che rende più onerose per il Paese le importazioni di beni essenziali come generi alimentari ed energia, segue decenni di sostanziale stagnazione dei prezzi.
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